Per il motuproprio di Pio IX del 29 dicembre 1847, il Ministero della giustizia fu affidato ad un laico e la carica di ministro di grazia e giustizia fu separata da quella di uditore della Camera apostolica. Il dicastero sopraintendeva all'amministrazione della giustizia civile e criminale; ne dipendevano tutti i tribunali e giudici civili e criminali, e i governatori per le loro attribuzioni giudiziarie; erano di sua competenza le domande di grazia, le richieste di estradizione, le domande di abilitazione. Il ministero fu soppresso con dispaccio della segreteria di Stato del 10 marzo 1853 [1] e le sue competenze passarono al Ministero dell'interno,