Le Preture di Roma, istituite in base alla legge 29 marzo 1798, erano dodici, una per ciascuna delle 4 sezioni di cui si componevano i tre Circondari della città. Sulla base della legge 10 maggio 1798, n. 26, modificativa della precedente norma del 22 marzo sulla divisione del territorio della Repubblica romana, le preture erano le seguenti:
circondario I - Gianicolo (già rione Borgo), Pantheon (Parione), Pompeo (Pigna), Vaticano (Borgo, Sant'Angelo, Trastevere);
circondario II - Bruto (Ponte), Flaminio (Sant'Eustachio), Marte (Campo Marzio), Pincio (Colonna);
corcondario III - Campidoglio (Ripa), Quirinale (Trevi), Suburra (Campitelli), Terme (Monti).
Il pretore, con i suoi assessori, giudicava inappellabilmente le cause civili il cui valore non superava i 30 scudi; giudicava in prima istanza, con possibilità di appello al tribunale civile del Dipartimento competente per territorio, quando l'oggetto della lite superava i 30 scudi ma era inferiore ai 1.200; aveva le funzioni di Burò di conciliazione, dinanzi al quale era necessario comparire prima di adire al tribunale di Dipartimento, in caso di controversie il cui valore eccedeva i 1.200 scudi.
L'attività delle Preture ebbe inizio il 4 aprile 1798 e cessò nel settembre 1799 quando, con l'occupazione napoletana, furono istituiti altri giudici provvisori.