La Segreteria per gli affari di Stato interni fu istituita con chirografo di Gregorio XVI 20 febbraio 1833 [1], con le competenze che fino a quel momento erano state della sezione interni della Segreteria di Stato, fu soppressa come dicastero indipendente il 1° agosto 1846 e fu aggregata alla Segreteria di Stato come seconda sezione. Poco dopo, con il motuproprio del 29 dicembre 1847 fu istituito il Ministero dell'interno, nel quale furono riunite le attribuzioni della Segreteria per gli affari di Stato interni e della Congregazione del Buon Governo. Il Ministero soprintendeva all'amministrazione interna dello Stato e a quella delle province e dei comuni. Da esso dipendevano i presidi delle province, i governatori, i consigli provinciali, le magistrature e i consigli comunali, gli archivi e i notai, gli ospizi, ospedali e istituti di beneficenza di istituzione laica, l'annona e grascia, i boschi e foreste, la sanità anche dei porti. Il Ministero aveva inoltre la suprema direzione del Giornale ufficiale di Roma e sovrintendeva alla censura della stampa periodica. Succedendo in materia alla Sacra Consulta, ebbe la superiore direzione e amministrazione delle carceri, luoghi di pena, case di correzione e di condanna dello Stato, fatte salve le competenze del ministro di polizia sulle carceri di Roma. Infatti, con lo stesso motuproprio 29 dicembre 1841, era stato istituito il Ministero di polizia, le cui attribuzioni comprendevano la sicurezza interna dello Stato, la repressione del vagabondaggio, la sorveglianza sulle persone ed in genere le misure di ordine pubblico. Le sue competenze si estendevano anche alla statistica della popolazione. Dipendevano da questo dicastero le presidenze regionarie di Roma, le direzioni provinciali, le segreterie e in genere gli uffici di polizia di tutto lo Stato, i corpi militari di polizia e gli agenti di sicurezza pubblica. Il Ministero rilasciava i passaporti all'interno dello Stato, vigilava su teatri, spettacoli e feste pubbliche, esercitava la superiore direzione disciplinare sulle carceri di Roma. Il Ministero di polizia fu soppresso il 18 settembre 1848 [2]; ne ereditò la maggior parte delle competenze il Ministero dell'interno che, per breve tempo, assunse la denominazione di ministero dell'interno e polizia. Nel 1853 il Ministero dell'interno ricevette anche le attribuzioni del soppresso Ministero di grazia e giustizia.