I notai camerali, in quanto segretari della Camera apostolica e cancellieri dei tribunali camerali, avevano il compito non solo di registrare ma anche di conservare gli atti legislativi e giudiziari della Camera stessa. Accanto a questa, essi esercitavano anche la loro specifica attività di notai stendendo atti e stipulando contratti notarili, per la maggior parte, però, riferentisi ad attività camerali. Nei loro protocolli perciò, accanto ad atti di carattere strettamente privato (ma anche in questo caso bisognerebbe considerare attentamente le ragioni della loro presenza nei volumi) sono conservati in grande quantità atti che si riferiscono all'attività della Camera apostolica; ad esempio, i contratti d'appalto delle tesorerie provinciali, i contratti d'affitto dei beni camerali, i contratti d'appalto con artisti ed artigiani per lavori a edifici camerali. Inoltre nei protocolli dei notai di Camera si conservano i motuproprio pontifici e quei chirografi per i quali era espresso l'ordine che venissero inseriti nei protocolli suddetti. Per la ricerca di tali chirografi furono compilati anche quei repertori suddivisi per uffici che attualmente formano una serie dell'archivio camerale e sono indicati come Regesti di chirografi [1]. I notai camerali rogarono per il camerlengo, per il tesoriere e per i chierici di Camera preposti a una Presidenza o Prefettura che non avesse propri notai segretari (p. es., per le Presidenze dell'annona e della grascia).
Sino al 1672 i notai della Camera erano divisi in nove uffici; in quell'anno furono riuniti in quattro uffici e ancora ridotti a due ai primi del sec. XIX, secondo il seguente prospetto: ufficio I, atti dal 1533 al 1806, anno in cui l'ufficio fu soppresso ed unito al III; ufficio II, 1574-1818, anno in cui fu soppresso e unito al III; ufficio III, 1547-1871; ufficio IV, 1524-1672, poi unito al III; ufficio V, 1519-1672, poi unito al III; ufficio VI, 1547-1871; ufficio VII, 1545-1672, poi unito al III; ufficio VIII, 1530-1672, poi unito al I; ufficio IX, 1528-1672, poi unito al I.
Dall'aprile 1672 al marzo 1679 gli atti dei quattro notai di Camera furono rogati sotto il titolo comune di «segretari e cancellieri della Camera apostolica» e sotto tale titolo vi è infatti una serie distinta di poco più di 30 volumi.
Dal 1809 al 1814 rogarono riuniti in un "Collegio dei notai imperiali" alcuni notai già camerali, Apolloni, Costantini, Romani, Salvatori, Testa, Toschi.
I notai camerali mantennero anche durante la restaurazione il compito di conservare gli atti emanati dai pontefici mentre gli altri atti di carattere amministrativo e di contenzioso amministrativo trovavano ormai posto negli archivi rispettivamente del Camerlengo e del Tesorierato.