L'Arciconfraternita venne fondata nel 1460 dal card. Giovanni de Torquemada presso la chiesa di S. Maria sopra Minerva. Il cardinale volle che la confraternita, composta di 200 cittadini romani, avesse lo scopo di "infiammar gli animi divoti al culto Divino e veneratione della Vergine Nostra Signora". Non prescrisse alcuna particolare attività religiosa nè benefica. Ai confratelli parve che uno dei campi più fecondi per l'applicazione dei loro programmi assistenziali fosse quello di salvare le giovani donne, che per mancanza di mezzi venivano spesso trascinate alla prostituzione. Pertanto ebbero come scopo principale quello di dotare le «zitelle» romane povere. La confraternita elaborava ogni anno degli elenchi nei quali potevano iscriversi le fanciulle che avessero compiuto 15 anni. Dopo tre anni di prova, se ritenute meritevoli, le zitelle ritiravano la dote durante una cerimonia che si svolgeva, presente il pontefice, nella chiesa di S. Maria sopra Minerva il giorno dell'Annunciazione (25 marzo). La confraternita arricchitasi per i molti lasciti tra i quali l'intero patrimonio di papa Urbano VII riusciva a pagare fino a 600 doti in un solo anno.