La Congregazione di carità di Roma, fu istituita con R.D. 1° dicembre 1870 n. 6070, che estendeva anche a Roma l'efficacia della legge 3 agosto 1862 n. 753 sulle opere pie con il relativo regolamento del 27 novembre 1862 n. 100. Istituzione pubblica e laica , subentrava alla pontificia Commissione dei sussidi, soppressa dall'art. 6 della legge citata.
Attuava numerose forme di assistenza, sia diretta attraverso propri istituti, sia indiretta attraverso il pagamento di rette per il ricovero, l'istruzione, ecc. Erogava sussidi in forma di elemosine comuni, urgenti, eccezionali, in natura, "buoni" per le cucine economiche, la casa del pane ecc.
Gli istituti erano in parte propri della Congregazione, in parte da essa amministrati; altri istituti erano cogestiti attraverso una commissione alla cui nomina la congregazione partecipava (1).
Gli istituti propri della congregazione erano:
- il rifugio dei minorenni al vicolo del Falco, fondato nel 1894;
- la Casa di cura "Regina Margherita" per storpi e rachitici, con annesso ambulatorio, ai Prati di Castello, nata per iniziativa privata e assunta dalla congregazione nel 1895;
- l'Opera pia Baliatico, istituita dalla congregazione nel 1886;
- i due laboratori per donne "S. Eufemia" al Foro Traiano ed "Emanuele Ruspoli" a S. Lorenzo (quest'ultimo annesso all'ambulatorio medico chirurgico per fanciulli), fondati rispettivamente nel 1893 e nel 1897;
- la farmacia della congregazione presso la sede centrale a S. Chiara.
Gli istituti amministrati dalla congregazione, ma mantenuti con finanziamenti dello Stato, erano:
- l'ospizio per i vecchi a S. Cosimato;
- il dormitorio pubblico al vicolo del Falco;
- le sale di maternità "Panunzi", in via Arco de' Banchi, "Asdrubali", in via Ferruccio e "Savetti", in via Anicia, nate in seguito all'iniziativa sanitaria e morale del prof. Giulio Bastianelli nel 1877 e passate alla Congregazione in forza delle leggi 1890 e 1896. Con legge 3 giugno 1937 n. 847 si ebbe la soppressione delle congregazioni di carità: le competenze sino allora esercitate da queste passarono agli enti comunali di assistenza (ECA). Per quanto riguarda Roma