La Corte d'assise è un organo giurisdizionale penale istituito per i reati di maggior gravità e allarme sociale e costituito da giudici togati e da una giuria popolare. Introdotta durante la dominazione napoleonica, fu ripresa dal Codice di procedura penale del Regno di Sardegna del 1859 e con la legge sull'ordinamento giudiziario n. 3781 dello stesso anno ne fu stabilita la competenza sui reati contro la sicurezza dello Stato e le istituzioni costituzionali, sugli abusi dei ministri di culto, sugli attentati contro l'esercizio dei diritti politici e su reati gravi quali l'omicidio, i furti con scasso o violenza, i gravi reati pecuniari. Fino al 1931 la Corte d'assise era un organo giurisdizionale con competenze proprie ma privo di una propria sede e di autonomia organizzativa, per le quali faceva capo alla Corte di appello ed alla cancelleria del Tribunale del distretto di appartenenza. Con il R. D. 23 marzo 1931, n. 249 le Corti d'assise furono trasformate in sezioni delle Corti d'appello e tali rimasero fino alla legge 10 aprile 1951, n. 287 con cui tornarono ad essere sezioni del Tribunale. Con la medesima legge, inoltre, fu introdotto il secondo grado di giudizio anche per i giudizi d'assise e venne costituita la Corte d'assise d'appello.