• consistenza:
  • 31 registri
  • descrizione:
  • Nella presente serie di registri del Camerale I si possono riconoscere serie archivistiche distinte:
    - una serie di libri "solutionum", cioè di quietanze dell' avvenuto pagamento del tributo dovuto da coloro che usufruivano di un beneficio (vescovi, abbazie ed altri) destinato al pagamento dei servizi (minuti e comuni) che la Camera apostolica e i tribunali prestavano ai beneficiari;
    - una serie di libri "quietentiarum", cioè di quietanze per pagamenti diversi da quelli destinati ai comuni e minuti servizi.
    Quest' ultima serie, con il pontificato di Sisto IV, si spezza a sua volta in due serie distinte:
    - quietanze per le annate, rilasciate dal tesoriere generale;
    - quietanze diverse (tutte le altre, escluse quelle per comuni e minuti servizi per le quali esiste sempre la serie a parte del "libri solutionum") rilasciate dal camerlengo di S.R.C.
    I LIBRI "SOLUTIONUM" sono registri di lettere del vicecamerlengo per quietanza, liberazione dal debito e dilazione, relative al pagamento dell' intero ammontare di comuni e minuti servizi o di parte di essi, fatto o da farsi dai titolari di benefici ecclesiastici alla Camera apostolica, in persona del tesoriere generale. Le lettere sono corredate in calce :
    - dalla firma, per ricevuta, del tesoriere generale, quelle relative a quietanze per comuni servizi; le quietanze per minuti servizi non recano normalmente la firma per ricevuta del tesoriere, essendo precisato nel testo della quietanza medesima che il pagamento veniva fatto in mano dei chierici di Camera, che lo ricevevano per sè e per gli altri ufficiali della curia romana, tra i quali i minuti servizi dovevano essere ripartiti (1);
    - dalla firma di uno o più chierici di camera per il visa (o visis);
    - dalla firma di un notaio della R.C.A. che si occupava della confezione e della spedizione della lettera, e che spesso si qualifica collazionatore della medesima. La firma per collazione può essere però apposta da notaio diverso (ma sempre camerale) da quello che sottoscrive il documento.
    Non viene mai menzionata nei registri la firma del vicecamerlengo il cui nome, al contrario, compare sempre nella "intitulatio" del medesimo.
    Ogni lettera è registrata integralmente nel dispositivo e succintamente nelle formule (a meno che non si tratti di formule peculiari di quel solo documento e non comuni ai documenti normalmente registrati).
    Sul margine sinistro di ogni registrazione è indicato il destinatario della quietanza; sul margine destro è segnata una somma, probabilmente corrispondente alla tassa che i notai camerali riscuotevano per la quietanza (dai destinatari della medesima). A partire dal tesorierato di Antonio Casini, a fianco delle quietanze sottoscritte per il "recepi" dal tesoriere, sono presenti annotazioni probabilmente di mano di "ratiocinatores" o computisti, che normalmente, oltre all' indicazione del mese, recano la seguente dicitura: "con(cordat) cum li(bro) domini th(esaurarii)", seguita dalla loro firma. Spesso la scritta suona: "in ratione" seguita da sottoscrizione, oppure "concordat cum libro domini thesaurarii N.N. recepit". Spesso il nome del "ratiocinator" è preceduto da un segno che potrebbe essere sciolto come "habui". Talvolta l' annotazione può essere più complessa e riguardare la registrazione delle entrate in periodi successivi a quello della data di emissione della quietanza. In epoca successiva il "concordat" è costantemente firmato dal vice camerlengo.
    I LIBRI "QUIETANTIARUM" sono registri che contengono lettere di quietanza, remissione, dilazione, o assegnazione di somme camerali (cessione di crediti) relativi a denari riscossi o da riscuotersi dalla Camera a diverso titolo, emanate dal camerlengo e dal tesoriere generale secondo le seguenti competenze:
    - annate: il tesoriere generale per le quietanze, il camerlengo per le dilazioni e le remissioni dei pagamenti;
    - composizioni camerali: il tesoriere generale per quietanze;
    - decime (racione relaxationis decimarum): Il camerlengo;
    - collettorie: il camerlengo;
    - gabelle camerali: il camerlengo;
    - censi camerali: il camerlengo;
    - tributi dovuti da ufficiali camerali (tesorieri, doganieri inclusi quelli di Roma): il camerlengo;
    - pensioni: il camerlengo;
    - debiti delle comunità: il camerlengo.
    Le lettere del camerlengo recano in calce: la dichiarazione di ricevuta (recepi) firmata dal tesoriere generale; la sottoscrizione del notaio camerale rogante; la sottoscrizione del chierico di Camera per il visa.
    Le lettere del tesoriere recano in calce: la firma del tesoriere medesimo (senza la scritta recepi che peraltro è contenuta nel testo del documento; la firma del notaio camerale rogante.
    A fianco di ciascuna quietanza è l' indicazione: "(concordat) c(um) li(bro) d(omini) th(esaurarii)" con l' indicazione del mese, senza sottoscrizione.
    Accanto ad ogni registrazione, oltre il "concordat" citato, sul margine sinistro è annotata la cifra corrispondente alla tassa riscossa in Camera per la spedizione della quietanza, o la scritta "gratis".
    I documenti sono trascritti nel testo integrale, salvo che per le formule (che sono ceterate).
    Spesso per i personaggi che maneggiano denaro camerale (tesorieri, doganieri,ecc..) si tratta di un saldo di conti o quietanza finale. In tal caso la lettura del documento presenta particolare interesse dal punto di vista archivistico, in quanto nella quietanza sono enumerati e descritti (anche come caratteristiche esterne) i registri presentati in Camera dal personaggio medesimo e sui quali è stato formulato dai chierici incaricati il giudizio contabile. La descrizione fedele consente intanto di identificare i registri medesimi nelle altre serie del camerale, con particolare riguardo ai registri della Camera Urbis e a quelli delle tesorerie provinciali; in secondo luogo consente di colmare, almeno idealmente, lacune eventualmente esistenti.
    Per quanto riguarda i libri di quietanze delle annate (dal 1470 al 1511) è possibile tentare un riscontro tra le quietanze stesse ed i libri di introito presenti nella serie "Camerale I. Conti della depositeria generale" laddove non vi siano lacune cronologiche. Il riscontro è stato fatto per gli anni 1472-1473 tra i registri delle due serie e ne è risultato che:
    - esiste una perfetta corrispondenza tra il registro di quietanze per annate (registro n. 1129) e i due registri coevi della serie dei conti della depositeria generale, il primo dei quali (reg. 1767) riguarda l' entrata e l' uscita del camerlengo, il secondo (reg. 1768) quella dei depositari generali. Ad ogni quietanza emessa dal tesoriere corrisponde nel registro del depositario e in quello del camerlengo una registrazione di entrata. Tra l' altro, non avendo il camerlengo effettivo maneggio di denaro, il registro del camerlengo non sembra che una copia del registro del depositario: infatti tutte le entrate nel libro del depositario compaiono nel registro del camerlengo. Sembra, a prima vista, che il registro del camerlengo (scritto in latino) sia stato compilato, fatti evidentemente i dovuti riscontri con le altre registrazioni contabili (ad esempio i registri di quietanze, e le giustificazioni presentate dal depositario generale), sulla base del registro consegnato in Camera dal depositario generale (scritto in volgare), e per il quale, tra l' altro, nel registro di quietanze di quegli anni (reg. 1130) è riportato il "saldo generale";
    - esiste una corrispondenza parziale tra il registro di quietanze emanate dal camerlengo per quegli anni (reg. 1130) e i due registri di introito sopra citati, nel senso che per tutte le quietanze registrate nel reg. 1130 è stata reperita (per gli anni considerati), la relativa voce di introito nel libro di entrata. Non è invece semplice fare il discorso inverso, cioè partire dal registro di introito e arrivara alla quietanza, poichè nel registro delle quietanze non è affatto rispettato l' ordine cronologico.
    1) Cfr. Bolla di Eugenio IV "In eminenti apostolicae sedis" del 1444 luglio 6, par. 7, Cocquelines tomo III, parte III, pp.48 e ssg.
  • strumento di sala n°:
  • 112/10
  • bibliografia:
  • Registri di quietanze per minuti servizi della tesoreria pontificia
 

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