• consistenza:
  • 3 buste
  • descrizione:
  • La documentazione è contenuta in tre buste così numerate: 1561/1562 1563/1564 1565/1566
  • storia della custodia:
  • Nell'intraprendere il riordinamento della serie si è adottato il criterio di ripristinare l'ordinamento della metà del secolo XVIII nella forma fissata dall'inventario dell'archivio della computisteria camerale, del 1747 (1), e confermata senza varianti da quello del 1789 (2), annullando il criterio rigidamente cronologico, posteriormente adottato, che non teneva conto della ripartizione del materiale documentario in due distinti settori: Viaggi di pontefici e Viaggi di sovrani. E' dubbio che i due inventari rispecchiassero la struttura originaria di una serie, né possiamo trovarne conferma in inventari anteriori in quanto l'immediato precedente è un inventario del 1553 (3), che non accoglieva una serie corrispondente, la cui assenza però potrebbe giustificarsi con la brevità del tempo che corre tra i primi registri della serie (1536) e l'anno di stesura dell'inventario. Diverse considerazioni tuttavia inducono a credere che questa dei Viaggi sia una serie di comodo, cioè costituita da conti particolari che non rientravano in alcuna delle grandi serie della computisteria, ma che, riferendosi ad avvenimenti che rivestivano carattere di eccezionalità, dovevano rimanere distinti dagli altri e facilmente reperibili.
    Punto di partenza della nostra indagine è stato il confronto tra la consistenza e la composizione che la serie presentava alla metà del secolo XVIII e quella riscontrata all'inizio del nostro riordinamento (4) e che dallo schedario Bertolotti risultava esistere già alla seconda metà del secolo XIX. Prima di tutto la consistenza della serie nel '700 era assai più esigua e cronologicamente più limitata, estendendosi per poco più di un secolo, dal 1536 al 1656, ed escludendo i registri contabili tenuti dal depositario o da altro funzionario della Camera apostolica, che rimanevano nelle rispettive serie d'archivio pur essendo per materia affini alla documentazione conservata nei Viaggi. Così, a titolo di esempio, due registri relativi al viaggio di Paolo III a Lucca e Bologna, rispettivamente della depositeria e tesoreria generale, erano negli inventari A e B (così chiameremo gli inventari del 1747 e del 1789) inclusi nelle rispettive serie, mentre in quella dei Viaggi era conservato soltanto un volumetto contenente spese di muli e vetture per il medesimo viaggio, sostenute da persone diverse. La serie, invece, già alla fine del secolo scorso li comprendeva tutti e tre indistintamente. Lo stesso dicasi per la documentazione riguardante il viaggio di Clemente VIII a Ferrara: gli inventari A e B segnalavano nella serie della depositeria generale il registro del vicedepositario Priamo di Primo, che posteriormente troveremo incluso nei Viaggi. Anche i termini cronologici si presentavano spostati, rispetto all'ordinamento del '700, in quanto la serie si apriva con il registro del tesoriere dell'Umbria, Giovanni Rosa, per le spese in occasione del passaggio dell'imperatore Federico III (1468-1469), assente da A e B, e che sarà ricollocato nella tesoreria dell'Umbria. La spiegazione poi dell'intervallo di un secolo (5) tra la fine della documentazione elencata in A e B e quella reperita da noi nella serie (fino al 1743) sta nel diverso tipo di documentazione e nel diverso criterio archivistico adottato. Gli archivisti di A e B avevano conservato, infatti, nella depositeria generale i conti posteriori, come quelli relativi a Giacomo Stuart, in quanto tenuti dal depositario; gli archivisti del secolo seguente li avevano invece inclusi nella serie Viaggi in virtù del criterio di ordinamento per materia.
    In base al confronto si può dire che posteriormente al 1789 la serie ha subìto delle manipolazioni che hanno determinato l'immissione di materiale non incluso nell'ordinamento del '700, spostandone i termini cronologici e aumentandone la consistenza con l'introdurvi documentazione non omogenea rispetto a quella che vi si conservava.
    Il problema si presenta dunque assai complesso soprattutto per due motivi: non conosciamo la struttura originaria dell'archivio camerale e quindi neppure se la serie Viaggi sia del tutto artificiosa; l'unica descrizione dell'archivio della Camera apostolica, comprensiva della documentazione fino alla seconda metà del secolo XVIII, ci è data dai due inventari del 1747 e del 1789 (la differenza più importante tra i due sta nel fatto che il primo comprende anche la documentazione che sarà successivamente scartata e quindi esclusa dal secondo) i quali non rispecchiano però l'ordinamento originario bensì il risultato di un ordinamento ispirato alle riforme amministrative di Benedetto XIV. Ne dà esplicita notizia l'inventario B a p. 2: "Li retroscritti conti e materie riguardano l'antico, e giungono fino a tutto l'anno 1743, mentre gli altri conti, e materie dell'anno 1744 in poi, che cadono sotto il nuovo sistema della detta computisteria generale esistono nelle rispettive camere de' ministri della stessa computisteria separate e divise a provincia per provincia secondo le rispettive incombenze di ciascuno de' medesimi ministri, come risulta dagli altri inventari particolari. Si avverte infine che nel formarsi il presente inventario delle materie camerali antiche si è avuto mira di regolarlo secondo la divisione, ed il metodo, con cui si ritengono presentemente le stesse materie relative al nuovo sistema della detta computisteria generale, ed insieme alla collocazione fattane nel detto Archivio; e siccome il detto metodo consiste nel tener separata, e divisa l'azienda d'ogni provincia dello Stato, e particolarmente di Roma con far colare non meno in questa, che in quelle in tanti distinti conti tutto ciò, che d'introito, e d'esito v'ha la reverenda Camera; a tal effetto s'è fissata la stessa separazione di materie e nella collocazione delle medesime, e rispettivamente nel presente inventario; giacchè in tal guisa ricorrendo per via d'ordine alfabetico alla provincia A, B, ecc. basterà di osservare in questa il conto particolare a cui il proprio discernimento potrà far conoscere che sia diretto ciò, che si vuole, e molto agevole ne riescirà la ricerca".
    Partendo da questi dati di fatto la scelta del criterio di ordinamento era del tutto condizionata. Infatti il criterio storico di ricostituzione delle serie nella loro struttura originaria presuppone, se non la conoscenza di tale struttura, almeno la possibilità di rintracciarla attraverso il riordinamento delle carte. Ma questa possibilità è per noi assai ridotta per le difficoltà che nascono non dal naturale disordine di un archivio, bensì dal suo antico incasellamento in un ordinamento imposto da esigenze pratiche, che si possono riassumere nella necessità di sistemare l'archivio delle materie antiche uniformandolo alle regole adottate per quello allora corrente. L'applicazione del criterio storico comporterebbe ovviamente lo sfasciamento dell'ordinamento dato dagli archivisti del '700, discutibile quanto si vuole, ma che è la veste con la quale questo complesso archivio è giunto fino a noi. Troppo grande è il rischio per potersi irrigidire su posizioni teoriche o sottigliezze di dottrina. L'unico criterio che la situazione contingente consenta di adottare, senza provocare eccessivi sconvolgimenti, appare quello di ricostruire nella sua integrità l'archivio camerale come venne ordinato tra il 1747 e il 1789, liberandolo dalle sovrapposizioni posteriori in modo da acquisire perfetta cognizione della consistenza passata e attuale, delle dispersioni e degli scarti operati dagli stessi archivisti del secolo XVIII.
    Ricostituito in tal modo l'archivio della computisteria camerale, potremmo, in un secondo momento soltanto, affrontare il problema della struttura originaria di tutto l'archivio della Camera apostolica, ricomponendolo nella totalità della sua struttura di organo amministrativo, finanziario e giudiziario.
    Il riordinamento è perciò così articolato:
    1. Ricostituzione della serie nella sua duplice ripartizione (Viaggi di pontefici e Viaggi di sovrani), secondo gli inventari del 1747 e del 1789;
    2. Estrazione di materiale estraneo alla serie e posteriormente inserito;
    3. Integrazione della serie, come era configurata nei due inventari A e B, mediante materiale appartenente alla medesima e reperito in altri fondi dell'Archivio di Stato di Roma.
    1) Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Archivio della Camera apostolica, b. 1, reg. 2: "Ristretto delle materie contenute nel presente inventario de' libri, conti e scritture, esistenti nell'Archivio della computisteria generale della R.C.A. nel Palazzo vaticano, fatto coll'autorità di mons. Ill.mo e rev.mo Gian Francesco Banchieri tesoriere generale di N.S. l'anno 1747", cc. 28r-329v.
    2) Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Archivio della Camera apostolica, b. 2, reg. 4: "Inventario degli archivi antichi della computisteria generale, 1789".
    3) Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Archivio della Camera apostolica, b. 1, reg. 1: "Inventarium omnium librorum in Archivio Camere apostolice in palatio Sancti Petri de Urbe existentium, confectum die prima septembris anni 1553".
    4) Si veda lo schema in appendice.
    5) Cfr. L. Sandri, Note sui registri delle "Rationes Decimarum" dell'Archivio di Stato di Roma, in Mélanges Eugène Tisserant, vol. V, parte II, Città del Vaticano, 1964, p. 56 e seguenti.
  • strumento di sala n°:
  • 112/20
 

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