- consistenza:
- 8 buste
- descrizione:
- * La miscellanea denominata "Appannaggio Beauharnais" è formata da documentazione relativa ai territori delle Marche (Ancona, Chiaravalle, Corinaldo, Fano, Fossombrone, Jesi, Osimo, Pergola, Pesaro, Recanati, Senigallia e relativi circondari) che il congresso di Vienna, con l' articolo 64 del suo protocollo, aveva riconosciuto ed assegnato nel 1815 in pieno e libero possesso ad Eugenio Beauharnais, duca di Leuchtenberg, e che l' anno seguente la Santa Sede, non riconoscendo la determinazione delle potenze alleate, concesse in enfiteusi a lui e a tutta la sua discendenza, dietro il pagamento di un canone annuo.
Con atto del 3 aprile 1845 la Camera Apostolica riacquistò la proprietà dei beni dell' appannaggio per la somma di 3.750.000 scudi, reperiti tramite l' emissione di un prestito garantito da ipoteca sui beni stessi. Il 24 aprile 1845 il tesoriere generale, Giacomo Antonelli, firmava un contratto di vendita generale dei beni dell' appannaggio ad una società privata, costituita dai principi Borghese e Rospigliosi, dal commendator Feoli e dal cavalier De Dominicis, che si obbligava a rivendere i beni in piccoli lotti a corpi morali e sudditi pontifici.
La documentazione raccolta comprende descrizioni dei terreni, pratiche di omologazione delle vendite fatte dagli amministratori dell' appannaggio, istrumenti di compravendita e, in generale, documenti relativi a tutte le vicende subite dai beni dell' appannaggio che si trovavano nei domini della Santa Sede.
* Notizie tratte dall' inventario e dalla Guida Generale degli Archivi di Stato Italiani, vol. III, pp. 1066-1067.
- storia della custodia:
- La documentazione della miscellanea faceva originariamente parte degli archivi del Tesoriere generale, della Computisteria generale (Divisione I) e della Segreteria di Stato (poi del Ministero dell'Interno). Laddove certo, è stato indicato per ogni unità archivistica l'archivo di provenienza. Altro materiale documentario sull'appannaggio Beauharnais è tuttora conservato nell'archivio della Computisteria generale, Divisioni V e XI (b. 28, fasc. 149), e nell'archivio del cardinale Antonelli, posseduti dall'Archivio di Stato di Roma. E' inoltre probabile che si possa reperire documentazione anche nel fondo del Tesorierato generale, Amministrazione I, privo a tutt'oggi di uno strumento di ricerca sufficientemente analitico.
Presso l'Archivio Segreto Vaticano, negli atti della Segreteria di Stato per gli affari interni (rub.118, anno 1823, b.493) è presente la posizione concernente i beni dell'appannaggio, costituita principalmente da carteggio relativo all'applicazione dell'articolo 64 del protocollo del Congresso di Vienna ed al contratto di enfiteusi tra la Santa Sede e il principe Eugenio.
- strumento di sala n°:
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113/8
- bibliografia:
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L'appannaggio Beauharnais nelle carte dell'Archivio di Stato di Roma e dell'Archivio segreto Vaticano