• consistenza:
  • 13 buste
  • descrizione:
  • La documentazione riflette come preminente competenza la manutenzione e regolamentazione di tutto ciò che attiene alla navigabilità del fiume (lavori di spurgo ovvero draga, manutenzione e restauro dell' alveo e delle ripe, ponti, strade, assenti ovvero appalti, divieti, concessione di privative, ecc.).
    Un discorso isolato merita, in tale contesto, quello relativo agli istituti giuridici cui era devoluto il compito di sovrintendere a tale attività. Un contributo degno di nota presenta in questo senso il fascicolo 5 della busta 6, non datato e allegato alla notificazione del 23 aprile 1826 - alla quale è certamente posteriore - che regola la navigazione del Tevere e l' "ingresso e sortita da Fiumicino dei legni mercantili". Tale documento, la cui intestazione reca "Riflessioni particolari sopra la navigazione del Tevere", contiene già in sè interessanti rilievi circa gli istituti che hanno assorbito tra le loro competenze la regolamentazione e il controllo della navigabilità fluviale, in particolare del tratto del Tevere che va dalla bocca di Fiumicino - i piloti di Fiumicino furono istituiti con il chirografo sovrano del 5 aprile 1819 - a Ripa grande, auspicando che una sola e ben ponderata sia la legge per la navigazione del Tevere - comprendente i piloti della bocca, i piloti di fiume, i navicelli, il tiro delle bufale e le zavorre che tante volte interriscono il canale - ed un solo Presidente e Ispettore ne assorbe le attribuzioni.
    Una parte cospicua del materiale documentario è relativa alla regolamentazione, sistemazione, concessione di appalti del tiro de' bufali lungo il Tevere: da segnalare in proposito la notificazione del 5 aprile 1805 "sul nuovo tiro dei legni naviganti nel Tevere coll' opera de' bufali" (1); e i due editti del cardinal Pacca contenuti nella busta 1, fascicolo 7.
    Il primo (20 aprile 1819), sopra il "Buon regolamento del tiro dei bufali da Capo due rami alla Ripa grande di Roma" è di particolare interesse per i controlli sanitari e doganali, cui erano sottoposti i bastimenti in entrata alla foce di Fiumicino - ad esempio il rilascio di una polizza giustificativa di tale ingresso da parte del "castellano di Fiumicino", istituto che si conserva dalla metà del XV secolo, come pure la funzione di controllo che questi aveva sulle merci e sui bastimenti che giungevano alla foce del Tevere per risalire poi fino a Ripa grande di Roma (2).
    Il secondo editto (29 marzo 1823), "Sistemazione del tiro de' bastimenti dalla foce del Tevere alla Ripa grande di Roma" non è altro che la realizzazione dello scopo prefisso nell' editto precedente, a vantaggio del commercio marittimo: l' estensione del tiro dei bufali fino al mare, ossia fino alle "passonate" di Fiumicino.
    Abbondante anche la documentazione relativa al tiro dei bastimenti mediante l' uso delle barche a vapore. Da segnalare in proposito il fascicolo 5 della busta 1, che contiene un progetto del 4 febbraio 1817 sull' introduzione nello Stato pontificio delle barche a vapore, per sostituirle al tiro delle bufale e la copia di un decreto del 7 agosto 1826, emanato da Leone XII a favore di Andrea Nizzica, per la sostituzione delle barche a vapore al "tiro de' bufali", per il trasporto dei bastimenti nel fiume Tevere; infine il fascicolo 1della busta 3 (3) dove in una dissertazione sui vantaggi commerciali e di trasporto di generi d' ogni specie, grazie all' attivazione del tiro dei bastimenti con le barche a vapore, operata dal citato Nizzica, si trova riportata l' interessante notizia dell' arrivo al porto di Ripa grande, il giorno 27 settembre 1828, della prima barca a vapore e, ancora, il "capitolato per l' esercizio dei piroscafi sul Tevere (4) dal 1° luglio 1857 al 30 giugno 1869", presente nel fascicolo 2 della busta 3.
    Parte della documentazione si riferisce alla concessione in enfiteusi da parte della R.C.A. a vari dei "relitti" del fiume Tevere (5), all' affitto di "mole" poste sulle ripe, alla concessione di diritti di pesca, infine alle "visite" degli architetti camerali del Tevere accompagnate da disegni, e ancora agli "istromenti" di descrizione dei terreni camerali adiacenti al Tevere.
    Da segnalare in particolare il fascicolo 1della busta 13 (1851) che comprende una filza di giustificazioni della Direzione generale delle dogane e dazio di consumo, della quale esiste un apposito fondo con relativo inventario (n. 247).
    Per ciò che concerne la provenienza, la circostanza che la grande maggioranza dei documenti appartenga con certezza all' archivio del Tesoriere generale, fa supporre l' appartenenza a detto archivio anche delle carte e fascicoli per i quali non è stato possibile identificare inequivocabilmente l' archivio originario.
    Nella busta 12, fascicolo 3 (1745 - 1821) si trovano documenti in parte indirizzati alla Presidenza delle acque e ripe, in parte al Tesoriere generale. L' attribuzione a quest' ultimo delle competenze sulle ripe del Tevere avvenne l' 8 gennaio 1829 (6).
    Nella busta 9, fascicolo 4 (1816 - 1842) si trova documentazione dell' archivio ormai unificato del Tesoriere generale e Presidente delle ripe.
    Le carte appartenenti all' archivio della Congregazione economica seguono per consistenza quelle ascrivibili all' archivio del Tesoriere generale.
    Sono di certa attribuzione i documenti, non cospicui, degli archivi del Segretario generale delle ripe e Presidente dell' annona, della Soprintendenza generale delle ripe, del Ministero dei lavori pubblici, della Commissione camerale di liquidazione degli arretrati, del Camerlengo, della Prefettura generale delle acque e strade; al contrario, ci sono dubbi riguardo a documenti attribuibili alla Computisteria e, infine, altri documenti sono di incerta provenienza.
    1) Già regole in proposito con il chirografo del 17 ottobre 1804. Nel 1805 i fratelli Rossi, che già da tempo immemorabile sostenevano l' incarico di far risalire coi bufali le barche da Ripa grande a Capo due rami, assumono uguale incarico anche nella parte superiore del Tevere da Ripetta ad Orte - progetto presentato al Governo dai fratelli Rossi ad appalto loro concesso per dodici anni a partire dal 1° settembre 1805 mediante chirografo pontificio. Interessante una breve notazione, sempre presente nel citato fascicolo, sulle "Ragioni per cui si risolse di surrogare al tiro delle barche li buffali in luogo degli uomini", evitare le morti numerose degli uomini; rendere più veloce e regolare la navigazione; proteggere dagli abusi dei barcaioli tanto i proprietari di barche che i capopresa.
    2) Cfr. M.L. Lombardo, Camera Urbis Dohana Ripe et Ripecte. Liber introitus 1482, Roma 1978, p. XVII, nota 16.
    3) Nello stesso fascicolo, nel progetto del Cardinal Camerlengo per l' attivazione delle barche a vapore nel Tevere da Fiumicino a Ripa grande, sono elencati i principali vantaggi di detto tiro a vapore: accelerare il trasporto dei bastimenti; facilitare il commercio marittimo con la capitale; togliere ai naviganti l' incoveniente di respirare l' aria insalubre del Tevere; risparmiare all' Erario la forte spesa del mantenimento delle ripe del Tevere, danneggiate dai bufali e dalla corda che corrode e dilania le ripe; evitare il frequente contrabbando, ecc.
    4) Dal 1842 si ha l' istituzione dei piroscafi a vapore da parte della marina militare pontificia (cfr. G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Venezia 1852, LIV, p. 195; R. Lefevre, Cento anni fa: la marina militare pontificia, estratto dalla Rivista marittima, n. 3, Roma, marzo 1948). Ricca documentazione sulla navigazione del Tevere si può reperire nel fondo Direzione generale dogane e dazi diretti, nella serie Sovrintendenza piroscafi pontifici, in A.S.R., inventario n. 247.
    5) B. 8, fasc. 4 E: "Dalli lavori di passonate che sono stati fatti in vari territori, a spesa della R.C.A., nel fiume Tevere, per conservare in esso la navigazione, è derivato che le di lui escrescenze abbiano, tra le passonate e le ripe già corrose dal Tevere, formato delle deposizioni chiamate relitti, molti de' quali sono stati dalla R.C.A. concessi in enfiteusi a diversi particolari, previa la formale terminazione di essi. Tali relitti, in oggi situati di fronte al Tevere, hanno lasciato addietro alcuni terreni, prima adiacenti ad esso fiume, quali per tale adiacenza erano gravati della consueta tassa di tre quattrini romani per ciascuna canna stesa lungo il medesimo fiume". Detta tassa di tre quattrini a canna sopra i terreni limitrofi alla ripa del Tevere venna soppressa dal motu proprio di Pio VII "Sulla organizzazione della amministrazione pubblica" del 6 luglio 1816.
    6) Cfr. Segreteria di Stato, in A.S.V. 1829, rub. 34, b. 726: foglio di trasmissione dalla Direzione centrale delle strade, acque e ripe al cardinale Albani, segretario di Stato, dell' originale del regolamento, fatto sotto il ministero del Bernetti e la presidenza di monsignor Bottiglia, per la direzione degli affari della Presidenza delle acque, a firma di Lancellotti, chierico di Camera e presidente delle strade; Tesorierato generale, in A.S.R., b. 280: lettera originale della Segreteria di Stato, a firma del Bernetti, indirizzata al cardinale Cristaldi protesoriere generale; G. Moroni, op. cit., Venezia 1840 - 1879, vol. LXXIV, p. 326, che imprecisamente annota tale fusione come avvenuta nella persona del tesoriere generale Mario Mattei, che assunse tale carica solo il 13 gennaio 1829.
  • storia della custodia:
  • La documentazione, per la parte di cui è stato possibile individuare la provenienza è stata prodotta da: Tesorierato generale della Camera apostolica, Camerlengato, Presidenza delle Ripe, Presidenze e deputazioni dell'annona e della grascia, Commissariato generale della Camera apostolica, Computisteria generale della Camera apostolica, Congregazioni economiche, Direzione generale delle dogane e dei dazi di consumo, Prefettura generale di acque e strade poi Ministero dei lavori pubblici, Commissione dei crediti camerali arretrati.
    All'interno delle buste i fascicoli recavano numeri non riferibili, almeno all'apparenza, ad una numerazione di corda all'interno delle buste stesse. Si è pertanto provveduto a rinumerare i fascicoli ricominciando la numerazione per ogni busta.
  • strumento di sala n°:
  • 113/65
  • bibliografia:
  • Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica
    Cento anni fa: la marina militare pontificia
    Camera Urbis. Dohana Ripe e Ripecte. Liber introitus 1478
 

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