• consistenza:
  • 55 volumi
  • descrizione:
  • Per gli impegni presi con la Repubblica francese, il governo pontificio ricorse a contribuzioni urgenti, richieste, oltre che a Roma, anche ad altre province: Patrimonio, stato di Castro, ducato di Ronciglione, Marittima, Campagna, Lazio e Sabina. Rimasero esenti da queste contribuzioni Umbria, Marche e Stato di Urbino, occupati da truppe francesi, cui
    furono richieste requisizioni di gioie in un secondo momento (aprile 1797), data l' insufficienza del ricavato dalle suddette contribuzioni.
    La materia fu regolata dagli editti 29 maggio, 20 giugno, 5 luglio, 28 luglio, 3 settembre 1796 e 24 febbraio, 15 marzo, 11 agosto 1797 e da varie notificazioni e istruzioni che stabilirono il modo di consegnare i preziosi, il luogo, la custodia, il peso, la stima; i proprietari potevano esigerne il valore in cedole o in investimento fruttifero con la RCA al 5% o per acquisto di terreni, a tenore della notificazione 20 giugno 1796.
    Si distinguono assegne degli ori e argenti dei particolari (residenti) di Roma, cioè denunce autografe, con giuramento, presentate al tesoriere generale; assegne dei luoghi pii, chiese, enti vari, collegi, conservatori, ospedali, ospizi, università di Roma; idem di Marittima, Campagna, Lazio e Sabina, Umbria e Spoleto, Patrimonio, ducato di Urbino, Marca e ducato di Camerino.
 

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