• consistenza:
  • 284 registri e volumi
  • descrizione:
  • L' archivio comprende tre serie di atti: i rogiti originali che dovevano essere versati all' archivio dopo la morte del notaio a cura degli eredi; le copie autentiche che dovevano essere esibite in archivio entro 15 giorni; i registri d' archivio, in numero molto esiguo, che comprendono due libri di esibite e due registrazioni di apoche con l' indicazione dei diritti spettanti ai notai ed ai loro erdi per le copie dei loro atti, rilasciate dall' archivio. Segue una rubrica alfabetica dei contraenti con i riferimenti necessari al reperimento degli atti rogati dal 1632 al 1816.
    La piazza notarile di Olevano comprendeva anche Roiate e Civitella (oggi Bellegra); nell' archivio mancano tuttavia gli atti del notaio Felice Angelo Sales di Roiate, i cui eredi rifiutarono il versamento, come risulta dai documenti della Prefettura degli archivi (n. 36/6), e quelli di Bernardino Bocci (cfr. Prefettura degli archivi n.37/15,16). Si segnala la presenza di atti rogati a Capranica ed a Genazzano
  • storia della custodia:
  • La documentazione conservata in archivio testimonia l'esercizio notarile a Olevano a partire dal 1496 e la relazione di Filippo M. Tabolacci del 1864, presente nel fondo della Presidenza degli archivi notarili (n.69/223), fa risalire l'attività notarile al 1454. L'Archivio notarile fu istituito il 29 ottobre del 1588 in ottemperanza al motu proprio di Sisto V "Sollicitudo pastoralis officii" del 1 agosto, che istituiva gli archivi notarili in ogni città dello Stato della Chiesa. L'archivio, affidato ad un notaio archivista nominato dalla comunità con l'approvazione della Prefettura degli archivi (poi Presidenza degli archivi notarili), fu attivo fino al 1822, quando il motu proprio di riforma di Pio VII del 31 maggio stabilì che gli atti notarili dovessero conservarsi in archivi appositi istituiti in ogni sede di governo. Tuttavia la comunità di Olevano ottenne la grazia sovrana di conservare il proprio archivio storico in loco anziché versarlo a Genazzano (cfr. rescritto della Presidenza degli archivi del 25 settembre 1824). Dopo l'Unità il R.D. 12 settembre 1879 n. 5075 conservò l'archivio di Olevano, classificandolo come "archivio notarile comunale". L'istituzione è poi passata alle dipendenze dell'Archivio di Stato di Roma in virtù dell'art. 2 della legge 19 luglio 1957 n.588 ed i suoi atti sono stati versati il 19 maggio 1978 secondo quanto prescritto dal D.P.R 1409/1963.
  • strumento di sala n°:
  • 363
  • allegati:
  • Inventario n. 363
 

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