• altre denominazioni:
  • Genio civile di Roma
  • consistenza:
  • 1497 buste, 160 registri
  • descrizione:
  • La consistenza complessiva dell' archivio è di 1498 buste, che comprendono sia registri che carte sciolte e di 152 registri di protocollo. Alla fine vi sono tre buste di stampati con le riviste più diffuse nel settore dei lavori pubblici a partire dagli anni Trenta. Non mancano, però, in altre serie buste contenenti opuscoli e riviste.
    Il fondo contiene documentazione prodotta da due distinti organismi, che gestirono a livello periferico l' esecuzione delle opere pubbliche a Roma e provincia fra i primi del Novecento e gli anni Cinquanta: il Servizio generale, ossia la struttura ordinaria, e l' Ufficio speciale per gli edifici governativi, creato nel 1911 per la costruzione degli edifici ministeriali voluti da Giolitti e soppresso nel 1928. A partire da tale data i lavori di completamento e manutenzione degli stessi edifici rientrarono fra le competenze del Servizio generale.
    L' archivio si compone di cinquantadue serie costituite secondo l' affare trattato, senza soluzione di continuità fra le carte del periodo del Servizio generale e quelle dell' Ufficio speciale per gli edifici governativi. Si hanno così serie che si riferiscono ai diversi palazzi costruiti nel corso di lunghi anni a cura dei due uffici, oppure serie che raggruppano opere affini, quali le strade, le case popolari, le cooperative edilizie.
    Alcune serie sono costituite presso l' ufficio con documentazione di tipo seriale, senza riferimento agli specifici affari trattati. E' il caso delle serie dei disegni, nella quale sono stati a suo tempo riuniti insieme disegni relativi a molteplici edifici demaniali secondo un criterio che oggi ci sfugge. Si tratta, peraltro, di una piccola parte dei disegni presenti nel fondo, dal momento che la stragrande maggioranza è conservata nei singoli fascicoli di perizie, gare o contabilità finali.
    E' il caso ancora dei contratti con le ditte appaltatici, individuati ognuno da un numero che fa riferimento a repertori.
    Gli uffici di protocollo del Genio civile non adottarono il titolario, prescritto fin dal 1900 per gli uffici centrali dell' amministrazione italiana. Pertanto i documenti non ricevevano una classifica, ma venivano aggregati per sezione e ripartizioni interne. Una volta esaurita la trattazione corrente, passavano all' archivio di deposito, dove aveva luogo il primo ordinamento, costituendo delle serie in base agli affari trattati. Tali serie si servivano di sistemi di classificazione e mezzi di corredo diversi in relazione alla documentazione tipica di ogni serie, di cui larghe tracce sono rimaste sulla fascicolazione originale, mentre i repertori sono andati perduti. Compaiono sistemi di tipo alfanumerico nelle serie relative alla costruzione di singoli edifici, mentre prevalgono sistemi semplicemente numerici in serie che raggruppano un numero cospicuo di edifici, quali chiese o cooperative edilizie. Questo dato, però, non è sempre riscontrabile, come nel caso delle caserme, dove convivono i due tipi di classificazione. Altre serie, invece, non presentano tracce di classificazione originaria. Tutte le segnature originali, anche parziali, sono state riportate in inventario. Inoltre, nell' ordinamento non sono stati effettuati spostamenti di fascicoli da una busta all' altra, rispettando le apparenti confusioni che all' interno di quasi tutte le serie è dato trovare. Si noti, ad esempio, che i fascicoli dei lavori alle chiese non sono tutti compresi nell' apposita serie chiese, ma si trovano anche nella serie degli edifici demaniali, dove avevano ricevuto una segnatura simile a quella degli altri edifici demaniali e del tutto diversa da quella delle chiese.
    Nelle descrizioni delle singole unità è sempre indicato nell' inventario se si è in presenza di una perizia del Genio civile, di una gara, di una contabilità finale dei lavori, di verifiche per le espropriazioni o altro ancora.
    Per quanto attiene alle perizie, il fascicolo si compone ordinariamente di una relazione, di computi metrici e di disegni. Le offerte delle ditte, in realtà poco rappresentate, contengono ugualmente allegati grafici, obbligatori nel caso dell' appalto concorso. Le contabilità finali, infine, contengono tutta la documentazione giustificativa dei lavori e sono ricchissime di allegati grafici.
    La presenza di disegni e planimetrie è segnalata nell' inventario nei fascicoli diversi dalle perizie, dalle gare o dalle contabilità finali e laddove l' entità numerica degli stessi disegni è apparso un dato di per sè significativo. E' , invece, sempre indicata la presenza di fotografie.
  • soggetto produttore:
  • Genio civile di Roma (1882 - 1959)
  • strumento di sala n°:
  • 313
  • bibliografia:
  • L'archivio del Genio civile di Roma. Inventario
  • allegati:
  • Inventario n. 313 - Ufficio del Genio Civile di Roma
 

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