• consistenza:
  • 77 buste
  • descrizione:
  • La documentazione è costituita da suppliche rilegate in volumi, da minute di lettere apostoliche e da filze originali di mandati di procura esibiti in Dataria e conservati dai Notai segretari e cancellieri della R.C.A.
  • storia della custodia:
  • Il fondo è costituito da filze di documentazione in parte di sicura appartenenza alla Segreteria dei Memoriali e in parte esibito in Dataria apostolica per organo dei suoi notai, che rivestivano al contempo la carica di segretari e cancellieri della Camera apostolica; nonchè di "mandati di divisione" dei proventi di Dataria tra gli ufficiali "partecipanti", cioè ufficiali di Camera e di Curia, che assai probabilmente provengono dall'archivio della stessa Dataria.
    E' noto che gli archivi storici della Dataria e della Segreteria dei Memoriali sono conservati dall'Archivio Segreto Vaticano. Sfugge purtroppo alla nostra possibilità d'indagine il motivo e la circostanza in virtù dei quali queste poche filze sono invece pervenute all'Archivio di Stato di Roma. Nessun ausilio, a questo riguardo, offrono le guide dell'Archivio di Stato - che sembrano ignorare l'esistenza del fondo - nè il precedente inventario sommario redatto da Gaetano Ramacciotti, il quale non fa parola della provenienza e sembra attribuire tutta la documentazione all'archivio della Dataria.
    Per alcuni documenti della Dataria apostolica si può formulare l'ipotesi - neppure tanto peregrina - che essi siano stati versati insieme con gli atti dei notai segretari e cancellieri della Camera apostolica (rispettivamente ufficio 3: notai Salvatori, Farinetti e Apolloni; ufficio 6: notaio Testa); non con altrettanta fondatezza possiamo formulare la medesima ipotesi per i mandati di divisione di introiti della Dataria, ai quali prima si accennava.
    Del tutto impossibile, invece, è avanzare congetture sulla provenienza del gruppo di filze contenenti memoriali indirizzati al pontefice e definiti per organo della Segreteria dei Memoriali. Per questi documenti si può solo osservare che essi sono tutti esibiti e esaminati nel tempo di Innocenzo Mercanti sostituto dei Memoriali. Nient'altro, però, si conserva di questo personaggio (cioè non un archivio personale) nell'Archivio di Stato di Roma. In caso contrario il paragone sarebbe stato abbastanza semplice con il cosiddetto archivio del cardinale Cybo (1) conservato in questo Archivio di Stato, che, oltre alle carte personali del cardinale, contiene (ed è senz'altro il gruppo più cospicuo di documenti) carte dei dicasteri e delle congregazioni ai quali il cardinale fu preposto.
    L'inventario segue l'ordine di sistemazione del materiale consacrato dal precedente ordinamento di Gaetano Ramacciotti. Si premette ad esso una tavola sistematica, in cui i documenti della Segreteria dei Memoriali vengono raggruppati e distinti da quelli della Dataria.
    Della documentazione appartenente alla Segreteria dei Memoriali possiamo idealmente ricostruire due serie:
    - la prima è costituita da filze che raccolgono memoriali diversi indirizzati al Pontefice, a tergo dei quali o di pugno dello stesso Pontefice (rescripta exarata manu Sanctissimi) o di pugno del Segretario o sostituto dei Memoriali (rescripta indicata manu Sanctissimi) su istruzioni ricevute oralmente dal Sovrano (ex audientia Sanctissimi) sono annotate le decisioni prese.
    La materia su cui vertono le suppliche e le relative decisioni non può essere precisamente definita. Per qualsiasi affare per il quale non si volesse o potesse seguire il normale iter burocratico amministrativo ci si poteva rivolgere alla clemenza del Pontefice, allo scopo di ottenere un rescritto favorevole.
    Al Sovrano si poteva altresì ricorrere contro provvedimenti emanati dall'autorità laica o religiosa che il ricorrente riteneva lesivi dei propri diritti o delle proprie aspettative. Il Pontefice esaminava il caso e di suo pugno, o dando opportune istruzioni al Segretario dei Memoriali, definiva il ricorso e il più delle volte lo rinviava allì'autorità competente per l'esecuzione (2).
    - La seconda serie è costituita da filze contenenti minute di rescritti, raramente accompagnati dalla relativa supplica. Come prima si è detto, esse (come pure le precedenti) sono ascrivibili al periodo della vice-segreteria di monsignor Mercanti. Sono raggruppate per ente sotto la cui giurisdizione la materia (o il gruppo di materie) rientrava; ciascun gruppo, così formato, è preceduto da un indice alfabetico per materia. Si ha quindi l'impressione di trovarsi di fronte a una sorta di massimario, confezionato per uso dell'ufficio della Segreteria dei Memoriali. All'odierno ricercatore può riuscire di difficile penetrare il significato del rescritto, senza l'ausilio della supplica al quale è riferito.
    La documentazione appartenente all'archivio della Dataria è costituito da un grosso nucleo di istrumenti di procura a prestare in Dataria apostolica - per conto dei titolari di uffici o benefici ecclesiastici - il consenso alla cessione o alla rinuncia a tali uffici.
    Come prima si accennava, gli istrumenti sono rogati da notai, segretari e cancellieri della Camera apostolica, nonchè da notai della Dataria. Sono riuniti in filze, contenute tra due tavolette lignee, e disposti in ordine cronologico. Sempre proveniente dalla Dataria e spedita per organo dei notai segretari e cancellieri della Camera apostolica è la documentazione raccolta nella busta 10: si tratta di un registro e di alcuni mazzi sciolti di minute di bolle per coadiutorie di parrocchie e di benefici ecclesiastici per gli anni 1748, 1809, 1814-1817.
    Un altro gruppo di documenti è costituito da mandati di divisione degli introiti di Dataria tra gli ufficiali di Camera e di Curia, sottoscritti dal Cardinale Prodatario o dal Subdatario. Ogni mandato è accompagnato dalla minuta del motu proprio con cui si ordina la divisione (spesso si notano interventi di mano diversa), non datato ma sottoscritto dal Pontefice con la formula "placet" seguita dalla iniziale del nome proprio.
    A tergo dei vari motu proprio si notano formule di registrazione presumibilmente riconducibili a documentazione conservata presso l'Archivio Segreto Vaticano.
    Da ultimo la filza 76, già catalogata come "Procurae Datariae apostolicae anni 1536", secondo la dicitura riportata sulla tavoletta lignea, contiene documenti diversi di provenienza incerta (secc. XVII-XVIII), ma assai probabilmente non appartenenti nè alla Dataria nè alla Segretria dei Memoriali.
    1) Cfr. Leopoldo Sandri, Il cardinale Camillo Cybo e il suo archivio (1681-1743), in Archivi d'Italia e Rassegna internazionale degli Archivi, VI (1939), pp. 1-20.
    2) Per una elencazione largamente indicativa degli argomenti oggetto delle suppliche contenute nelle filze di questo fondo si rinvia alla scheda 1, p. 1 del presente inventario.
  • informazioni redazionali:
  • Contiene descrizioni inventariali
  • strumento di sala n°:
  • 127
  • bibliografia:
  • Il cardinale Camillo Cybo e il suo archivio (1681-1743)
  • allegati:
  • Inv. 127 - Dataria
 

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