• altre denominazioni:
  • Magistri domus computorum libri
    Spese del Maggiordomo
  • consistenza:
  • 113 registri, 3 filze, 3 buste
  • descrizione:
  • La serie di registri del Camerale I denominata "Magistri domus computorum libri" o "Spese del Maggiordomo" consta di 119 "pezzi" di cui 113 registri, 3 filze (1) e 3 buste (2), numerati da 1348 a 1467 ed ha per estremi cronologici il 1459 e il 1816 (3); è composta dai libri di entrata e uscita del Maggiordomo del palazzo apostolico, relativi all' "annuo assegnamento" ed altre entrate, consegnati in Camera per il controllo contabile.
    Dal registro 1351 al 1376 le uscite sono organizzate secondo le seguenti voci: companatico, grano e forno, sego e cera, vino e barilari, legna, provvisionati, salariati, masserizie, stalla, straordinari. Al termine di ogni mese è il compendio dell' uscita.
    Nell' esame di questa serie si sono volute individuare le competenze specifiche del Maggiordomo in materia amministrativa, con particolare riguardo all' aspetto finanziario. A tale scopo ci si è soffermati sulle voci di entrata e di uscita.
    Nella prima pagina di quasi tutti i registri è la "presentazione dei conti in Camera"(4), accompagnata talvolta da istruzioni in merito alla revisione dei medesimi. Soltanto nel primo registro, il 1348, la presentazione dei conti è fatta direttamente al Pontefice. Segue l' elenco, in ordine cronologico, delle entrate del Palazzo apostolico, amministrate dalla Depositeria generale, che effettuava i pagamenti su ordine del Maggiordomo. Tra le entrate ordinarie compare fin dall' inizio l' assegnamento annuo, di entità costante dal 1645 (registro 1401), versato al Palazzo apostolico dalla Depositeria generale per 6750 scudi mensili e dal Monte di Pietà, dal conto delle dispense matrimoniali proveniente dalla Dataria apostolica, per 750 scudi. Ad esso si aggiunge il ricavato dalla vendita di suppellettili di scarto, di animali e oggetti di scuderia inservibili. Fin dall' inizio e in entità sempre più rilevante, compaiono nelle entrate fondi ricavati dall' affitto del forno di palazzo e della corte di Frascati, dei prati di "Tor di Quinto", della "vigna di papa Giulio" (5). Pressochè costanti sono anche la "gabella della botte di vino a gratia sopra li vini ripali" e la "tratta di botti: 1600 di vino di Napoli e 500 di Sicilia"(6).
    Attorno al 1645 comincia ad apparire uno stanziamento annuo di circa 8000 scudi per elemosine, proveniente dal Monte di Pietà e dal conto delle dispense matrimoniali.
    A queste entrate ordinarie si affiancano quelle straordinarie concesse per volontà del pontefice e di entità talvolta assai rilevante.
    Tra le uscite ordinarie compaiono le spese per il vitto del Pontefice e dei familiari, per l' approvvigionamento di cera e sego, vino, grano, legna, masserizie varie (7). Una voce di uscita è quella che riguarda i provvisionati e i salariati della famiglia pontificia, dei quali viene dato l' elenco con la qualifica e le rispettive spettanze. Inizialmente tale elenco è ripetuto ogni mese; dal pontificato di Paolo V, registro 1369, invece, viene citato una sola volta tra le uscite del primo mese, mentre nei successivi viene registrata soltanto la spesa totale (8). A questi il Maggiordomo dava la "parte di palazzo", distribuita dal Dispensiere, consistente in pane e vino, oppure in pane, vino e companatico, corrisposto quest' ultimo in denaro. Nella lista i provvisionati e i salariati sono suddivisi in: segretari, sostituti, camerieri segreti partecipanti, camerieri segreti non partecipanti, aiutanti di Camera, cappellani segreti, chierici segreti, cappellani comuni, bussolanti, camerieri extra, scudieri, Cappella pontificia, officiali di Dataria, camerali, officiali di libreria, elemosine, officiali maggiori, officiali minori, medici, diversi della corte, palafrenieri, salariati.
    Di una certa importanza sono anche le uscite per la stalla, cioè per i rifornimenti di fieno e paglia, per l' acquisto di animali, carrozze, finimenti, per la manutenzione ordinaria.
    Le uscite sono indicate mese per mese in ordine cronologico, secondo le voci che si sono elencate, fino al pontificato di Urbano VIII (registro 1379 e seguenti); da questo periodo vengono registrate promiscuamente, non più le voci, pur rimanendo della stessa natura delle precedenti. Nei registri 1349-1355, relativi ai pontificati di Paolo III, Gregorio XIII, Sisto V, sono indicate per esteso e giornalmente le spese per il vitto (9). Al termine di ogni mese è il sommario delle uscite. Quasi tutti i registri della serie hanno, alla fine, l' elenco delle scorte di magazzino, poste in entrata nel registro successivo; talvolta il dare e l' avere del Maggiordomo. Chiudono i registri il consuntivo e il giudizio contabile dato in Camera.
    Le giustificazioni delle spese fatte per il Palazzo apostolico si trovano, fino al 1744, tra le "giustificazioni di Tesoreria" del Camerale I sotto voci diverse e senza distinzione (10).
    A partire dal 1745 diventa operante la riforma della Computisteria camerale, voluta da Benedetto XIV, quindi varia l' organizzazione e la presentazione dei conti (11). Sono conservati nella serie, a partire dal 1745, soltanto i quadri riassuntivi annuali dei tre conti in cui si suddivise la contabilità del Maggiordomo, in esecuzione dell' editto di Benedetto XIV in data 26 settembre 1741 (12): annuo assegnamento ed altre entrate, conto delle dispense matrimoniali, conto corrente della Depositeria generale.
    La documentazione contabile relativa alle tre distinte voci è conservata nell' archivio della Computisteria camerale, tuttora in fase di riordinamento, nelle seguenti serie:
    - Annuo assegnamento: entrata e uscita del Palazzo apostolico, giustificazioni relative al detto conto;
    - Conto corrente della Depositeria generale: entrata e uscita del conto corrente della Depositeria generale e giustificazioni relative;
    - Libro mastro generale di Roma, voci: "Palazzo apostolico, conto dell' annuo assegnamento di scudi 90.000 ed altre entrate particolari del medesimo ed altre", in cui è riassunta anche la contabilità del conto delle dispense matrimoniali insieme con quella relativa all' annuo assegnamento; "Palazzo apostolico, conto a parte della spese che si fanno per il medesimo in coherenza degli ordini che si diriggono a Mons. Tesoriere da Mons. Maggiordomo".
    Per facilitare le ricerche nell' ambito della serie, si riportano le voci di entrata e uscita così come sono elencate nei quadri riassuntivi annuali dei tre conti a partire dal 1745 (13).

    I) Entrata del Sagro Palazzo per un anno proveniente dagli annui assegnamenti ed altre rendite:
    - dalla R.C.A. per l' annuo assegnamento;
    - dalla Dataria apostolica: conto degli annui scudi 9000 augumentati dalla Santità di N.S. Benedetto XIV;
    - dall' affitto della Mola al Vaticano;
    - dall' affitto del forno;
    - dall' affitto delle prata di Tor di Quinto;
    - dall' affitto della cantina;
    - dall' affitto della vigna di papa Giulio;
    - dall' affitto dell' orto sotto il Monte della Zecca;
    - giardini pontifici al Vaticano e Quirinale per agrumi, frutti, fiori, legname venduto;
    - dal giardino pontificio al Vaticano;
    - dal giardino pontificio al Quirinale;
    - dal fruttato della gabella della botte a gratia sopra li vini ripali;
    - entrate incerte;
    - debitori.
    Uscite sul medesimo conto:
    - spese per il giardino pontificio in Castelgandolfo;
    - spese per la bottiglieria alla foresteria;
    - spese per limosine diverse;
    - spese per vescovi e sacerdoti ultramarini;
    - spese per colazioni e stagnate;
    - spese per il giardino pontificio al Vaticano;
    - spese per il giardino pontificio al Quirinale;
    - spese per funerali e suffragi;
    - spese per medicinali per la famiglia;
    - spese per il monastero e monache cappuccine al Quirinale;
    - spese per le guardie svizzere e cavalleggieri;
    - spese per la tavola di N.S.;
    - spese per salari e companatici per la famiglia;
    - spese diverse;
    - spese per consumo di fuoco e lumi per appartenenti di S.S.;
    - spese per la stalla ponticia;
    - creditori.

    II) "Assegnamento annuo fatto al Sagro Palazzo apostolico sopra il ritratto delle dispense matrimoniali, procedenti dalla Dataria apostolica, depositati nel Sagro Monte di Pietà di Roma, per erogarsi nelle sottoscritte spese...".
    Uscite:
    - elemosine a diverse religioni e prigioni di Campidoglio;
    - infermeria dei Padri Cappuccini e di S. Francesco a Ripa;
    - tavola de 13 poveri;
    - banchetto alli 13 apostoli il Giovedì Santo;
    - vestimenti per detti in detto giorno;
    - ospizio de' gl' Abissini per detti;
    - vestimenti per detti;
    - cere per le cappelle e candelora;
    - profumi per le cappelle;
    - provista delle Palme;
    - processione del Corpus Domini;
    - ordinamenti d' altari, suppellettili sagre e cava delle sagre reliquie;
    - vestimenti per li turchi et ebrei che vengono alla S. Fede;
    - fabrica dell' Agnus Dei;
    - anelli cardinalizi
    - "Conto a parte del ritratto della vendita d' alcune suppellettili sagre inutili et inservibili della cappella pontificia e delle spese respettivamente fatte per la facitura d' altre nuove in servizio di essa cappella..." (14).

    III) R.C.A.: conto corrente delle spese che si fanno in servizio del Sagro Palazzo apostolico.
    Spese ordinarie (15):
    - spese per la ripolitura di fossi di Castel Sant' Angelo;
    - compra de' cavalli per la stalla pontificia;
    - spesa per le cappelle tenute da N.S. in diverse chiese;
    - rifacimenti del palazzo pontificio in Castelgandolfo;
    - spese minute e diverse, cioè per trattamento de' Minori et altri;
    - piggione del granaro a S. Marta per il forno di S. Pietro;
    - banchetti di Pasqua di Resurrezione;
    - spese per la biblioteca vaticana;
    - spese in medaglie d' oro e d' argento, corone di varie pietre in servizio di N.S. e per robbe diverse in servizio delle congregazioni, segreterie et altro;
    - spese per la scuderia pontificia;
    - spese per vestire Sua Santità;
    - spese per vestire la famiglia bassa;
    - spese minute in servizio della floreria, comprese le lavature de' pani, porto e riporto di robbe diverse et altro;
    - prezzo de' damaschi, taffetani et altre robbe diverse collocate in floreria per valersene nell' occorrenze;
    - piggione per la guardia svizzera;
    - spese de' rifacimenti al Quirinale;
    - spese de' rifacimenti al Vaticano;
    - spese straordinarie.
    1) Registri 1411, 1424, 1435.
    2) Registri 1465, 1466, 1467.
    3) Nella serie esistono numerose soluzioni di continuità, specialmente all' inizio. I registri che vi sono conservati hanno anche un aspetto esterno interessante e si possono distinguere, quanto a rilegatura, in tre tipi: il primo della serie, il registro 1348, è legato in pergamena molle con risvolto e tre corregge di cuoio rosso; dal 1349 al 1368, escluso il registro 1367, sono rilegati in marocchino marrone, rosso, verde; i rimanenti sono rilegati in pergamena. Quasi tutti recano sul solo piatto anteriore, o su entrambi, lo stemma pontificio accompagnato, fino al registro 1370, da quello del Maggiordomo. Gli stemmi sono o dipinti direttamente sul piatto (registro 1348), o su tondo pergamenaceo incollato al centro (registri 1349-1354), o impressi (dal registro 1355 in poi). Quasi tutti i registri sono bordati da un doppio rettangolo impresso e ornato agli angoli da fregi, spesso dagli elementi araldici dello stemma pontificio, che si ritrovano frequentemente sulla costa. Ornamenti, stemmi e iscrizioni sono impressi in oro. Degli stemmi dei Maggiordomi si è data la blasonatura, che non si è ritenuta necessaria per quelli pontifici perchè facilmente reperibili. Le dimensioni dei registri sono pressochè costanti, il tipo più comune è di cm 23x33; varia notevolmente il numero delle carte; alcuni di essi sono "paginati" altri "cartulati" sia anticamente che modernamente.
    4) Inizialmente veniva fatta ogni sei mesi, poi ogni anno, infine ad intervalli maggiori. Con Benedetto XIV si torna alla presentazione annuale dei conti.
    5) Inizialmente se ne vendevano i prodotti: fieno ed uva.
    6) Le botti di vino del Regno di Napoli per il Palazzo apostolico venivano pagate, per ordine del Tesoriere generale, dal nunzio a Napoli e poste in entrata sul conto del Maggiordomo.
    7) I registri 1409, 1412, 1413 riguardano esclusivamente la fornitura della biancheria al Sacro Palazzo e alla famiglia dal 1655 aprile al 1659 maggio 21. Le spese sono fatte per ordine del Maggiordomo e del Tesoriere e sono saldate in un unico conto, nel terzo registro, 1413, pagato con mandati del Tesoriere al Depositario.
    8) Può capitare quindi che qualcuno dei salariati e provvisionati non venga più pagato, per un qualsiasi motivo, o che se ne introducano altri nel ruolo, senza che se ne abbia notizia fino al registro successivo.
    9) Dal pontificato di Sisto V (registro 1356) in poi sono indicate in sommario.
    10) Archivio di Stato di Roma: Camerale I, Giustificazioni di Tesoreria (anni 1431-1744), inventario 112/31.
    11) Si veda a questo proposito la costituzione di Benedetto XIV "Apostolicae sedis aerarium" in data 18 aprile 1746 (in A.S.R.: Computisteria Generale, busta 1, registro 1439, fascicolo 26) con cui si riforma e unifica la Computisteria camerale. Il paragrafo 27 tratta della Computisteria del Palazzo apostolico.
    12) Con questo editto il pontefice ordina che, entro il mese di aprile di ogni anno, il computista di Palazzo presenti il quadro preciso delle entrate e delle uscite dell' anno precedente. Tutti coloro che vantano crediti nei confronti del Sacro Palazzo devono presentare ogni 6 mesi, assieme ai rispettivi conti, i "biglietti di ordinazione" pena la decadenza di ogni diritto. Si confronti A.S.R.: Raccolta delle leggi dello Stato Pontificio: Carte pubbliche del pontificato di Benedetto XIV, vol. II, 1741 (F/33, II).
    13) A.S.R., Camerale I, busta 1465, fascicolo 1 (anno 1745), cc. 6-7v; 18v-19; 21v-22; 23v-24v.
    14) Gli introiti derivanti dalla vendita di suppellettili sacre inservibili venivano impiegati per acquistarne nuove.
    15) Sono elencate qui solo le uscite perchè si facevano sul conto corrente della R.C.A., quindi traendole dalle entrate generali della medesima.
  • soggetto produttore:
  • Prefetto dei Sacri Palazzi apostolici
  • strumento di sala n°:
  • 112/15
  • bibliografia:
  • Inventario dell'Archivio di Stato di Roma. Archivi dell'Antico Stato
    La Curia Romana
 

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