Il Camerale III è l' ultima delle tre branche in cui fu organizzato presso l' Archivio di Stato di Roma il materiale documentario di provenienza camerale, alla fine dell' Ottocento. E' costituito da una miscellanea per luoghi ordinata sotto il nome di comuni dello Stato pontificio o di feudi, baronie, tenute camerali, province (Avignone e Contado Venassino, Marca, Marittima e Campagna, Patrimonio, Romagna, Umbria), nonché di luoghi che non appartennero allo Stato pontificio come Firenze, Milano, Napoli e Venezia. La miscellanea, composta di documenti per la maggior parte conservati in Computisteria, nasconde l' archivio del Tesoriere generale soprattutto dal periodo in cui questo importante magistrato, in seguito alla legislazione di Sisto V che specificò ed ampliò le sue prerogative e competenze, assunse, nell' ambito camerale, grande preminenza. L' archivio, infatti, contiene la documentazione scaturita dai rapporti fra il tesoriere generale, i depositari locali, i tesorieri provinciali, gli appaltatori camerali, i governatori ed infine la congregazione del buon governo e le varie presidenze. Stabilito questo importante elemento, la documentazione confluita nella miscellanea può essere meglio identificata soprattutto in base ai dati cronologici. I documenti, perciò, che precedono l' ultimo ventennio del sec. XVI (in realtà pochi e saltuari, anche se l' attuale ordinamento non consente di enuclearli) o sono copie alle quali è stata assegnata la data del documento copiato o, quasi certamente, appartengono a magistrature e serie diverse. La stessa considerazione vale per tutti i documenti della restaurazione*.