• consistenza:
  • 95 fascicoli, 15 registri
  • storia della custodia:
  • L'archivio dei Barnabiti in S. Carlo ai Catinari potrebbe più opportunamente definirsi una miscellanea. La documentazione, versata all'archivio di Stato di Roma nel 1876 (1), non presenta infatti alcuna organicità, per cui non è stato praticamente possibile tentare una ricostruzione di serie. Si sono potuti parzialmente ricostituire, grazie a una numerazione di corda antica, soltanto alcuni volumi, presumibilmente appartenenti a quei cento tomi circa che il barnabita Francesco Valle, cancelliere dell'Ordine nella prima metà del secolo XVIII, formò con i documenti dell'archivio. Alcuni di questi tomi, sottratti alla confisca, sono ora conservati presso l'archivio provinciale dei Barnabiti in S. Carlo ai Catinari.
    Nell'ordinare la documentazione conservata presso l'archivio di Stato di Roma si è rispettata l'integrità dei tomi ricostituiti e si sono accostati a questi, con la maggior coerenza possibile i documenti sciolti. Alla documentazione riguardante il collegio di S. Carlo si è premesso un fascicoletto di atti (secc. XVI-XVII) la maggior parte dei quali relativa al collegio di S. Paolo in Colonna, soppresso e distrutto nel 1660 per la costruzione del palazzetto Ludovisi in piazza Colonna. Il fascicolo, numerato anticamente da c. 835 a c.968, è evidentemente porzione di un volume e contiene documentazione eterogenea, di cui si è data una descrizione analitica. Insieme con alcuni fascicoli di cause costituisce il nucleo più antico dell'archivio.
    Di grande interesse è l'inventario dei beni appartenenti al collegio dei SS. Biagio e Carlo ai Catinari redatto dal valle tra il 1724 e il 1736, probabilmente nel periodo in cui si dedicava al riordinamento dell'archivio. Presso l'archivo di Stato di Roma è conservata la prima stesura o minuta del manoscritto (quasi certamente di mano dello stesso autore), mentre presso l'archivio provinciale dei Barnabiti se ne conservano altre due, in bella copia e rilegata, una del 1736 e l'altra del 1742. L'inventario costituisce, insieme con gli "Acta collegiorum - provincia romana" conservati presso l'archivio generalizio dell'ordine in S. Carlo ai Catinari, una fonte preziosa per la storia dei collegi barnabiti in Roma.
    Il Valle, infatti, servendosi della ricca documentazione che aveva sotto mano, stende un inventario della consistenza patrimoniale del collegio di S. Carlo facendo precisi riferimenti alle fonti dei beni e ai modi di acquisto, e indicando con molta precisione gli estremi cronologici degli istrumenti e il nome del notaio rogatario. La stessa minuziosa attenzione dedica alla descrizione della chiesa, del collegio e dell'oratorio della Neve, e della libreria. Ne risulta perciò un quadro particolareggiato della situazione patrimoniale del collegio alla metà del '700, suscettibile di ulteriori sviluppi conducendo la ricerca sulle informazioni date dal Valle. Dopo la dispersione dell'archivio quest'opera costituisce una base di partenza indispensabile per un certo tipo di ricerche dalla seconda metà del '700 a risalire fino alla seconda metà del '500: epoca dello stanziamento in Roma dei primi chierici regolari di S. Paolo.
    Il resto della documentazione è infatti frammentario e presenta delle lacune cronologiche notevoli; lacune forse colmabili, almeno parzialmente, con l'esame della documentazione conservata presso il Collegio. Il materiale qui inventariato si articola in voci, nessuna delle quali ha una consistenza seriale apprezzabile. Sotto la voce Istrumenti, ad esempio, si sono riuniti due registri di copie di rogiti notarili dal 1815 al 1861, mentre sotto la categoria Eredità, legati pii, testamenti, si è posta tutta la documentazione, salvo rare eccezioni anche questa frammentaria e miscellanea, relativa appunto a lasciti fatti al Collegio.
    Mancanza di organicità si lamenta anche per i documenti compresi sotto le categorie V (Canoni, affitti e concessioni) e VI (Censi attivi e passivi): soltanto alcuni fascicoli - ad esempio quello concernente le case e le botteghe appartenenti al fedecommesso Della Porta acquistate dai Barnabiti nel 1673 - presentano una documentazione meno lacunosa. Più nutrita la documentazione relativa alle cause, che abbraccia un arco di circa quattro secoli, e quella contabile. Ma anche in questo caso i pezzi superstiti sono ben poca cosa rispetto a quello che, a giudicare dalle annotazioni a margine dei registri, doveva essere il corredo archivistico del Collegio in questo particolare settore. Le giustificazioni, riunite in fascicoletti di conti particolari per i secoli XVII, XVIII, e XIX, si presentano in filze continue e senza lacune apparenti per gli anni 1871-73, mentre i registri di entrata e uscita, con un intervallo di 16 anni (1840-56), costituiscono una serie organica che va dal 1809 al 1873. Completano il settore 5 libri mastri per gli anni 1746-1784 e un catasto dei beni e delle rendite del collegio dal 1842 al 1873, epoca della soppressione.
    1) In Archivio della Direzione, b.14 (1872-1882), tit. XVII, sono conservati il decreto della Giunta liquidatrice dell'Asse ecclesiastico del 2 luglio 1876 e il verbale di consegna dell'archivio del 21 luglio 1876.
  • strumento di sala n°:
  • 25/II, 4
 

Cerca nei Fondi/Serie

Libera

Denominazione

Estremi cronologici

anno      cerca
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo