- altre denominazioni:
-
Confraternita di S. Caterina della Rota
- consistenza:
- 283 volumi, 244 buste, 119 registri
- storia della custodia:
- L'archivio della Confraternita di S. Caterina dei Funari fu depositato presso l'Archivio di Stato di Roma il 18 novembre 1965.
Tale deposito fu voluto ed effettuato dagli amministratori dell'opera pia, i quali nell'assumere l'ufficio loro affidato trovando le carte dell'archivio accatastate in un sottoscala nell'odierno Collegio di S. Caterina, sito in Via Forteguerri 4, decisero di provvedere alla loro conservazione consapevoli della preziosità di quelle vecchie carte.
Essi fecero quindi trasferire il materiale in un locale annesso alla chiesa di S. Caterina in Via Caetani, si preoccuparono di dargli, in qualche modo, una sistemazione provvisoria in scaffalature lignee e di prendere contatti con l'Archivio di Stato al fine di trovare una sistemazione adeguata per il materiale suddetto.
La Confraternita era completamente all'oscuro della nuova legge sugli archivi, 30 settembre 1963, n. 1409 che, regolamentando l'istituto della vigilanza, all'art. 89 prevede che "i privati proprietari, possessori o detentori di archivi o di singoli documenti possono chiedere di depositarli presso i competenti Archivi di Stato" (1).
Inoltre, appunto per ignoranza della legge l'achivio non era stato denunciato secondo l'art. 37 del decreto succitato che prescrive ai privati proprietari, possessori e detentori, a qualsiasi titolo, di archivi di cui facciano parte documenti di data anteriore all'ultimo settantennio, entro tre anni dall'entrata in vigore del presente decreto e, in caso di successiva acquisizione, entro novanta giorni da essa, di darne notizia per iscritto al sovrintendente archivistico competente e al Prefetto della Provincia (2).
E' vero che il principo legislativo "ignorantia legis non excusat" non ci consente di scusare gli amministratori della confraternita per la mancata notificazione dell'archivio al sovrintendente archivistico per il Lazio e al Prefetto di Roma, ma ci sia consentito però di sottolineare la scarsa pubblicità data alla nuova legge sugli Archivi di Stato da parte delle autorità competenti le quali, vista anche la mancanza, nella legge stessa, di sanzioni nei riguardi dei contravventori, avrebbero dovuto fornire alle opere pie, più o meno tutte in possesso di un archivio di notevole interesse storico, gli estremi della legge che poteva riguardarle.
Il Direttore dell'Archivio di Stato, interpellato, come si è detto, dagli amministratori della confraternita, inviò due funzionari ad esaminare l'archivio per appurare la qualità e la quantità di esso e per indurre la Confraternita ad espletare tutti gli obblighi di legge, tra i quali in primo luogo la notificazione al soprintendente archivistico per il Lazio e al Prefetto di Roma.
L'archivio fu, come si è già accennato, depositato, secondo l'art. 37, presso l'Archivio di Stato di Roma, ove si provvide, al momento della sua collocazione, a fare un primo sommario smistamento cercando di ricostruire le serie che anche visivamente presentavano chiari elementi di identificazione.
La Confraternita, e, ovviamente, anche l'ente che aveva accolto il deposito, desideravano provvedere al più presto al definitivo ordinamento dell'archivio, alla sua inventariazione e, se possibile, alla illustrazione storica dell'opera pia attraverso i secoli.
Fu così che la sottoscritta, dovendo preparare la tesi di laurea in archivistica e in particolare, volendo compilare un inventario di un archivio di un'opera pia, dopo un colloquio con il prof. Cencetti e successivamente con il Direttore dell'Archivio di Stato di Roma, dr. Marcello Del Piazzo, si assunse il compito di riordinare e di illustrare da un punto di vista archivistico e da un punto di vista storico l'archivio della confraternita di S. Caterina della Rosa, detta anche dei Funari.
L'archivio si compone tra registri, volumi e buste di 654 pezzi per la maggior parte in buono stato di conservazione.
Esso si suddivide in 16 serie delle quali si dirà più appresso, in succinto, la consistenza, la qualità e gli estremi cronologici.
(1) L'istituto del deposito volontario era già contenuto nell'articolo 71 del "Regolamento per gli Archivi di Stato" (R.D. 2 ottobre 1911, n. 1163), non era però stato chiarificato nella legge 22 dicembre 1939, n. 2206 che non ne fa nemmeno cenno.
(2) Anche la legge 22 dicembre 1939, n. 2006, all'art. 21 prescriveva: "I proprietari, i possessori o detentori, a qualunque titolo di archivi privati o di materiale archivistico che abbia interesse storico sono tenuti a darne, entro trenta giorni dalla loro acquisizione, notizia per iscritto al Prefetto della Provincia nella quale gli archivi si trovano o è custodito il materiale archivistico. Il Prefetto trasmette la dichiarazione alla competente soprintendenza archivistica".
- informazioni redazionali:
- Contiene descrizioni inventariali
- soggetto produttore:
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Confraternita delle vergini miserabili di S. Caterina della Rosa
(1537)
- strumento di sala n°:
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62
- bibliografia:
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Le Chiese di Roma dal secolo IV al XIX
I rioni di Roma
Costituzioni sopra la regola di S. Agostino per il Monastero di S. Caterina della Rosa di Roma
Hierarchia Catholica Medii Aevi
Trattato di tutte le opere pie dell'alma città di Roma
Iscrizioni delle Chiese e di altri edifici di Roma dal secolo XI fino ai giorni nostri
Le antichità della città di Roma raccolte sotto brevità da diversi antichi e moderni scrittori
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Le Chiese di Roma dall'XI al XVI secolo
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Le confraternite romane nelle loro Chiese
Roma di nuovo esattamente ricercata nel suo sito con tutto ciò di curioso in esso si ritrova sì antico, come moderno
Arti, mestieri e fede nella Roma dei papi
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Degli Istituti di pubblica carità ed istruzione primaria e delle prigioni in Roma
Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica
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Historiae societatis Jesu
Le Chiese di Roma
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Le opere pie di Roma descritte secondo lo stato presente
L'osservatore delle belle arti in Roma, ossia esame analitico dei monumenti antichi e moderni
Vita di S. Ignazio di Loyola
Roma antica e moderna
Storia della Compagnia di Gesù in Italia
Descrizione delle pitture, sculture e architetture esposte al pubblico in Roma
Storia dell'arte italiana, l'architettura nel Cinquecento