• consistenza:
  • 143 buste e volumi
  • descrizione:
  • Innocenzo XI, sentito il parere del Buon Governo, ordinò con chirografo 30 giugno 1681 diretto al cardinal Cybo, prefetto della Congregazione, la formazione di nuovi catasti generali in tutto lo Stato, vi fossero o no nei singoli Comuni catasti preesistenti. La compilazione fu fatta mediante "assegne" (denuncie) da parte dei proprietari. Le assegne erano obbligatorie per tutti, compresi gli ecclesiastici e i privilegiati.
    Con editto 26 settembre 1703 il prefetto della Congregazione, cardinal Imperiali, ordinò la compilazione dei catasti in tutti i luoghi baronali che ne fossero privi e la rinnovazione dei catasti esistenti nei luoghi in cui nei catasti stessi non fossero compresi i beni dei baroni.
    Di lì a pochi anni, nel 1708, lo stesso cardinal Imperiali ordinò l' aggiornamento dei catasti in tutte le Comunità dello Stato. Ma la maggiore operazione catastale affidata al Buon Governo fu quella per la compilazione del Catasto Piano in tutto lo Stato pontificio. L' operazione si svolse in tre fasi: nella prima si raccolsero le assegne dei proprietari; nella seconda commissioni locali stabilirono il valore generale dei vari tipi di terreno nelle diverse località dello Stato; nella terza, infine, i valori teorici così determinati furono applicati ai singoli terreni denunciati dai proprietari. La compilazione del Catasto Piano durò vari anni e dette luogo a molte controversie e ricorsi di proprietari contro gli accertamenti effettuati dalle commissioni. I risultati furono riassunti in dieci volumi, che vennero consegnati a Pio VI e non fanno perciò più parte dell' archivio del Buon Governo.
    Più tardi Pio VII ordinò la compilazione di un analogo catasto per i terreni dell' Agro romano con le stesse norme emanate dal Buon Governo nel 1777: si doveva calcolare il valore dei terreni qual' era nel decennio 1769-1778 ed era data facoltà di ricorso al tesoriere.Nel 1816 Pio VII ordinò un nuovo catasto, adottando il sistema metrico decimale in tutto lo Stato pontificio. L' attuazione del nuovo catasto, entrato in vigore nel 1835 e perciò noto come Catasto Gregoriano, non fu più affidata alle cure del Buon Governo, ma a quelle di un apposito organismo: la Presidenza generale del censo. L' archivio del Buon Governo conserva perciò solo le carte relative alle spese gravanti sulle Comunità.
    Questa serie non contiene - tranne poche eccezioni - volumi di catasti, ma solo carteggio (per la maggior parte ordinato alfabeticamente), istruzioni, controversie, disegni, relazioni, ecc. L' archivio catastale fu, difatti, distribuito alle Cancellerie del censo locali, istituite nel 1818.
  • storia della custodia:
  • La serie VI dell'archivio del Buon Governo si compone di 143 buste e volumi, numerati da 1 a 125, più 16 "bis" (32 bis, 54 bis, 68 bis, 68 ter, 69 bis, 69 ter, 72 bis, 75 bis, 77 bis, 78 bis, 84 bis, 90 bis, 100 bis, 107 bis, 109 bis, 111 bis) ed appendice, 142-143.
    Per massime ed affari diversi cfr. anche le buste e voll. 5, 9 bis, 33, 42, 45, 86, 87, 92 delle serie I. Per il periodo francese cfr. anche la b. 225 della serie III. Per i catasti formati in occasione di visite cfr. anche la serie IV.
 

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