- consistenza:
- 326 buste, filze, registri e volumi
- descrizione:
- Alle Strade ed Acque (1) è dedicata l' intera serie X dell' archivio del Buon Governo.
Numerose furono, in vari tempi, le spese per il riattamento e la manutenzione di strade e ponti, che la Congregazione del Buon Governo dovette ripartire con imposizioni su gruppi di Comunità o fra le Comunità di tutto lo Stato.
Figurano così, nell' archivio del Buon Governo, tasse per la manutenzione delle strade partenti dalle porte di Roma (2), oppure il riparto di spese per le riparazioni straordinarie effettuate in occasione di Anni Santi o del passaggio di sovrani stranieri o in seguito a necessità improvvise.
Fra le tasse particolari più note, ricordiamo quelle per la via Flaminia (3); per il Ponte Felice(4), alla cui costruzione si riferiscono varie scritture dell' archivio (serie X, regg. e voll. 301-303 e rinvii ivi indicati); per la strada e ponte di Ceprano (5); per i ponti sul Mignone, sul Marangone e sul Moscione, ecc. (6).
Scritture dell' archivio del Buon Governo si riferiscono anche alla costruzione di acquedotti, alle bonifiche, ecc. (7).
Una grossa questione nacque per la tassazione relativa ai lavori di manutenzione e di riparazione delle strade consolari e dei ponti fuori delle porte di Roma, entro il distretto delle 40 miglia.
Nel luglio 1677 Innocenzo XI nominò una Congregazione particolare deputata, per esaminare le lagnanze delle Comunità e dei proprietari tassati, che manifestavano il loro malcontento per l' esorbitanza delle tassazioni e per le esenzioni concesse a molti privilegiati. Su proposta della Congregazione, furono abolite tutte le esenzioni ai privilegiati, mentre la Congregazione ordinaria delle strade studiava una soluzione completa del problema della manutenzione delle strade stesse.
La materia fu riordinata poco più tardi dal chirografo 22 giugno 1680 (8) di Innocenzo XI, con la concessione in appalto a lungo termine dei lavori di riattamento e manutenzione delle strade e dei ponti del distretto delle 40 miglia, eccettuata la strada da Porta del Popolo a Ponte Milvio. La spesa fu ripartita sulle Comunità e sui possessori di tenute, casali, orti, vigne e canneti nell' Agro romano. Per ordine della Congregazione del Buon Governo, la tassa, detta "Tassa fissa delle strade consolari", figurò nella tabella camerale delle singole Comunità. L' appalto fu rinnovato alla scadenza, di novennio in novennio, sino al 1727, epoca in cui la manutenzione fu suddivisa fra dieci diversi appaltatori. Questo sistema non dette però buoni risultati e gli appalti vennero annullati, con chirografo di Clemente XII del 16 dicembre 1730.
Con lo stesso chirografo il pontefice ordinò al presidente delle Strade di riattare le strade consolari dell' Agro romano e distretto di Roma. Per far fronte alla spesa, il Tribunale delle strade fu ammesso a 1.000 luoghi di monte del Monte S. Pietro, elevati poi a 3.000 (chirografo 14 maggio 1733), da estinguersi in trent' anni, durata cui fu prorogata la tassa relativa.
Con altro chirografo 9 giugno 1734 Clemente XII ribadì che alle spese per il mantenimento delle strade pubbliche e consolari dovevano concorrere anche gli ecclesiastici e privilegiati, da tassarsi dal prefetto della Congregazione del Buon Governo.
Già dal 1770 (motu proprio 30 aprile), Clemente XIV ne aveva però modificato il sistema di esazione, ampliando i compiti attribuiti al Buon Governo (9). Il Papa aveva infatti soppresso gli uffici di depositario e di esattore della Tassa fissa delle strade consolari. I possessori obbligati al pagamento dovevano depositare semestralmente l' importo della tassa presso il Monte di Pietà, depositario della R. C. A., a credito del Tribunale delle strade.
La tassa gravante sulle Comunità e quella dovuta per ragione di "osterie, bettole, poste e porti" di proprietà delle Comunità e da esse affittate, doveva invece essere corrisposta alla Congregazione del Buon Governo, che veniva perciò surrogata al Tribunale delle strade.
Pochi mesi più tardi, però, con biglietto di Segreteria di Stato 20 ottobre 1770 (10), fu affidata alla Congregazione del Buon Governo anche l' esazione della quota della Tassa fissa delle strade dovuta per Ie osterie, bettole, porti e poste posseduti da particolari e da Luoghi pii, sì che l' esazione della Tassa fissa delle strade passò totalmente al Buon Governo.
Successivamente, il presidente delle Strade, con il consenso del prefetto del Buon Governo, nominò un esattore della Tassa fissa delle strade consolari dovuta dalle Comunità del Lazio, della Sabina, della Marittima e Campagna, del Patrimonio, Castro e Ronciglione, dell' Umbria e Ducato di Spoleto (11).
Molte scritture di questo periodo si riferiscono, oltre che alla Tassa o alle strade consolari in genere, anche ad appalti, lavori e spese per singole strade (12). Oltre che nella serie X dell' archivio, i contratti relativi a varie strade, dal 1786 in poi, si trovano nella serie VII a, regg. 305, 311, 314, 319, 327.
A partire dal 1801 l' amministrazione delle strade passò pressochè interamente alle dipendenze della Congregazione del Buon Governo: non si trattava più soltanto di esigere le tasse destinate alla manutenzione delle strade o di sovraintendere a qualche particolare via di comunicazione, ma di assumere anche i lavori di riattamento e di manutenzione di tutte le strade nazionali e provinciali dello Stato pontificio.
In virtù dei poteri conferitigli dalla Post diuturnas, emanata il 30 ottobre 1800 da Pio VII, il cardinal Busca, prefetto del Buon Governo, con l' editto del 1 aprile 1801 (13) ripartì la Tassa delle strade tra tutte le Comunità di Lazio, Sabina, Marittima e Campania, Patrimonio (con Castro e Ronciglione), Umbria (e Ducato di Spoleto), Ducato di Camerino, Marca Fermana ed Anconitana, Ducato di Urbino (14).
Fu inoltre imposta una "Soprattassa dei fossi" (15), da utilizzarsi per la pulizia dei fossi laterali, che i proprietari avevano sempre trascurato (16).
L' amministrazione delle strade o "Impresa generale del riattamento e manutenzione delle Strade corriere e provinciali" fu assunta dal Buon Governo a decorrere dalla stessa data del 1 aprile 1801 (17).
L' editto del cardinal Busca annunciava che tutte le strade sarebbero state divise in tanti tronchi, ciascuno dei quali sarebbe stato appaltato per i lavori di restauro e di manutenzione. Gli appaltatori dovevano iniziare subito i lavori più urgenti e consegnare la strada perfettamente riparata al termine dell' appalto. I deputati delle Strade avevano facoltà di ispezionare i lavori in qualunque momento. Rimanevano a carico delle singole Comunità le vie urbane, comprese quelle corriere entro il territorio cittadino.
L' esazione della Tassa delle strade corriere e provinciali fu affidata agli stessi amministratori dei beni già comunitativi, ciascuno per le Comunità della propria giurisdizione. I rendiconti relativi si trovano nella serie X dell' archivio del Buon Governo, e - per la liquidazione fattane dal Conseil de Liquidation des Etats Romains - anche nella serie III.
Per quanto riguarda invece il riattamento e la manutenzione delle strade, nel giro di due anni il cardinal Busca stipulò 54 contratti con vari appaltatori di durata novennale.
Dopo la morte del cardinal Brusca, il segretario di Stato impose il "Quarto aggiunto" sulla Tassa fissa delle Strade, da destinare a beneficio della Congregazione militare per la truppa urbana e non a lavori stradali.
Un' altra imposizione relativa al pagamento di spese per le strade fu invece la Tassa sessennale (così detta perché doveva durare per sei anni). Imposta con chirografo 8 settembre 1802, a decorrere dal 1 ottobre successivo doveva servire per pagare il debito gravante sul Tribunale delle strade per i lavori eseguiti da vari appaltatori nel territorio romano per incarico di quella magistratura negli anni precedenti, sino al 31 marzo 1801, cioè anteriormente all' assunzione dell' Impresa generale delle Strade da parte del Buon Governo (18). Alla tassa furono assoggettate solo le Comunità della Marittima, Campagna, Lazio, Sabina, Patrimonio, Umbria e Ducato di Spoleto. Alla scadenza (30 settembre 1808), non essendo stato il gettito della tassa sufficiente ad estinguere il debito il Tribunale delle Strade ne chiese il rinnovo per quattro anni; il Buon Governo vi si oppose ed infine la tassa fu prorogata per un biennio, dal 1 ottobre 1808, di modo che rimase in vigore sino all' occupazione francese del 1809. I relativi rendiconti, oltre che nella serie X dell' archivio, si trovano anche nella III, se dati al Conseil de Liquidation des Etats Romanis.
Dopo la Restaurazione furono ripresi da parte del Buon Governo l' Amministrazione generale delle strade nazionali e provinciali, l' esazione della Tassa relativa e della Soprattassa sui fossi, i lavori di riattamento e manutenzione delle strade e furono stipulati, fra il 15 febbraio 1815 ed il 10 maggio 1817, trentanove contratti di appalto per il risarcimento e manutenzione delle strade corriere e provinciali (19).
A questo periodo appartiene anche una "perlustrazione idraulica" della pianura bolognese, compiuta da un gruppo di ingegneri pontifici e ricca di piante e relazioni (voll. 318-326 della serie X e piante nn. 56 e 62-66 della serie XIV).
Dal 1 gennaio 1818, in virtù del motu proprio 23 ottobre 1817, la competenza sui lavori delle strade nazionali passò dalla Congregazione del Buon Governo alla Presidenza delle strade, mentre al Buon Governo rimase la giurisdizione sulle strade provinciali.
Per studi relativi alle strade dello Stato pontificio dal 1818 in poi, occorre pertanto distinguere se si tratta di strade nazionali o provinciali: per le prime le ricerche debbono essere effettuate nell' archivio della Presidenza delle strade (21), per le seconde nell' archivio del Buon Governo, serie X, oltre che - per entrambi i tipi di strade - negli archivi delle singole Delegazioni, conservati presso l' Archivio di Stato di Roma e presso gli altri Archivi di Stato del Lazio, dell' Umbria e delle Marche. Vanno inoltre ricordate due eccezioni: le strade provinciali della Comarca di Roma erano sotto la giurisdizione diretta della Congregazione del Buon Governo e - per contro - le strade, pure provinciali, dell' Agro romano erano sotto quella del presidente delle Strade, motivo per cui le carte concernenti le strade dell' Agro non fanno parte dell' archivio del Buon Governo.
Per i lavori delle strade provinciali doveva prepararsi ogni anno un preventivo, da sottoporre all' approvazione del Buon Governo (o dei legati nelle Legazioni o del presidente delle Strade per l' Agro romano). Le proposte di riparto della tassazione relativa dovevano proporsi pure ogni anno dai delegati al prefetto del Buon Governo (o, per le Legazioni, dai legati alla Segreteria di Stato). L' esazione era affidata agli esattori comunitativi, che dovevano trasmetterne l' importo agli amministratori camerali delle province. Questi fungevano anche da cassieri per il pagamento dei lavori compiuti, su mandati di pagamento emessi dai delegati in base ai certificati degli ingegneri. Ogni quattro mesi, poi, gli amministratori camerali dovevano rimettere i conti delle entrate e delle uscite al prefetto del Buon Governo (o ai legati nelle Legazioni).
I preventivi e consuntivi delle strade provinciali dal 1818 al 1831, divisi per Delegazioni, formano una mole notevole di scritture: le bb. 113-217, 220-238, 260-266 e 268-284 della serie X.
Per le strade comunali, infine, le spese ed i ripartimenti rimanevano di competenza dei singoli Consigli comunali, come le altre spese delle Comunità. La tutela e la direzione tecnica dei lavori delle strade comunali spettavano - come per le provinciali - ai legati nelle Legazioni, al presidente delle Strade nell' Agro romano ed al prefetto del Buon Governo in tutto il resto dello Stato pontificio.
Con dispaccio di Segreteria di Stato del 10 maggio 1823 diretto al cardinal Albani, prefetto del Buon Governo, furono assegnati 3.500 scudi annui dalla Cassa delle Strade provinciali alla Congregazione del Buon Governo per il pagamento degli impiegati della Segreteria e della Computisteria di essa addetti al settore delle Strade provinciali.
La competenza del Buon Governo sulle strade provinciali durò sino al 1830, e cessò, come ogni altra attività della Congregazione, all' infuori di quella giudiziaria, in seguito all' editto 5 luglio 1831.
Una lettera del cardinal Bernetti, segretario di Stato, al cardinal Dandini, prefetto del Buon Governo, in data 23 agosto 1831, informava che "la Santità di Nostro Signore ha già proceduto alla nomina del Consiglio Amministrativo della Comarca di Roma, con che sono venute a cessare le ingerenze economiche ed amministrative che la S. Congregazione del Buon Governo esercitava in questa porzione de' Dominj Pontificj". Tuttavia, aggiunge lo stesso segretario di Stato, "la parte che la stessa Congregazione seguirà ad avere riguardo alle Strade provinciali della Comarca al di fuori dell' Agro romano, sarà quella di emettere il suo giudizio sui preventivi, consuntivi e rendiconti che le concernono" (22). Per la provincia di Roma, la serie X dell' archivio del Buon Governo conserva difatti anche alcune scritture posteriori al 1831 (bb. 47-50 e 218-219).
Nel 1833 fu infine riorganizzata la Prefettura generale di acque e strade, presieduta dal prefetto della Congregazione delle acque (23).
1) Cfr. Armando Lodolini, Le vie di comunicazione nello Stato pontificio [nell' archivio del Buon Governo], Roma, Angelo Signorelli editore, 1923.
2) A. S. R., A. B. G., serie X, vol. 244 (anni 1642-1662).
3) Le scritture nell' archivio del Buon Governo iniziano dall' anno 1632. Un nuovo riattamento della via Flaminia fu ordinato più tardi da Clemente XI su parere di una Congregazione particolare deputata. La direzione e sopraintendenza dei lavori fu affidata al cardinal Imperiali, prefetto della Congregazione del Buon Governo. Per la spesa, fu fatto un primo ripartimento di 25.000 scudi fra le comunità di tutto lo Stato, da esigersi in più anni ad arbitrio della Congregazione del Buon Governo. Vi dovevano contribuire anche gli ecclesiastici e privilegiati (chirografo 24 marzo 1706). Per la manutenzione della stessa Via Flaminia, con altro chirografo fu poi deputato mons. Agostini, presidente delle Strade, sempre sotto la sopraintendenza del cardinal Imperiali. Numerosi riparti furono effettuati negli anni successivi, alcuni dei quali - per lavori relativi a tratti della Flaminia - sulle sole Comunità adiacenti. (P. A. De Vecchis, De Bono Regimine, vol. II, p. 279). La tassa della via Flaminia fu abolita da Pio VII col m. p. 19 marzo 1801.
4) La prima tassa del Ponte Felice fu imposta da Sisto V. Altre ne furono poi istituite a tempo da Clemente VIII con chirografi del 9 maggio 1601 e del 28 novembre 1603. Per il completamento del Ponte Felice e della "Palificata al Borghetto" Urbano VIII impose nel 1629 altre due tasse. Entrambe furono poi soppresse da Innocenzo XI con chirografo 14 giugno 1679. Alla fine del sec. XVII, con i chirografi 27 febbraio e 18 giugno 1692 e 21 aprile 1694, Innocenzo XII passò, in tre riprese, 6.000 scudi dalla Congregazione del Buon Governo a quella delle Acque per spese di riparazione dei danni causati da un' inondazione del Tevere alla passonata del Ponte Felice.
5) Fu imposta da Paolo V, con due chirografi del 1616 e del 1619, sulle Comunità della Provincia di Campagna per il riattamento della strada e ponte di Ceprano. La tassa era a tempo, ma per incuria continuò ad essere pagata anche dopo scaduto il termine prefisso, finché con decreto lo aprile 1717 la R.C.A. la dichiarò estinta. La Congregazione del Buon governo ordinò pertanto che essa venisse tolta dalla tabella del 1718 delle Comunità della Campagna (P. A. De Vecchis, De Bono Regimine, vol. II, p. 272, ed A. S. R., A. B. G., serie XI, vol. 448).
6) Cfr. i voll. 299-300 della serie X dell' archivio del Buon Governo ed i rinvii ivi indicati.
7) Acquedotto di Civitavecchia, 1701-1721, voll. 305-314; Acquedotto di Genzano, 1724-1726, reg. 315; Bonifica del fiume Tresa in Città della Pieve, 1780-1787, filza 316 e reg. 317 della serie X; ecc. Per incarico di Benedetto XIII la Congregazione del Buon Governo si occupò anche della bonifica delle Paludi Pontine. Più tardi Clemente XIII ne escluse sia la Congregazione delle Acque che quella del Buon Governo ed affidò l' opera alla R. C. A. Pio VI incaricò il Buon Governo di provvedere alla contribuzione di Terracina per le spese della bonifica (G. Moroni, Dizionario, vol. LI, pp. 79-81), ma con motu proprio del 4 luglio 1788 riconfermò la privativa giurisdizione del commissario della Bonifica, contro il quale era dato ricorso soltanto al tesoriere generale. Per le Paludi Pontine durante il periodo francese si veda la serie III dell' archivio.
8) A. S. R., Bandi, Collez. cronologica, b. 35.
10) A. S. R., Bandi, Collezione cronologica, b. 107.
11) Citato in Ordini a stampa del cardinal Lante, prefetto del Buon Governo, del 1 dicembre 1770, in A. S. R., Bandi, B. G., b. 347.
12) Chirografo 31 gennaio 1790 (A. S. R., A. B. G., serie X, b. 5 bis). Esattore fu nominato Gioacchino Galluzzi, che già dal 1783 (chirografo 22 ottobre) aveva avuto l' incarico di esattore delle tasse straordinarie imposte o da imporsi da parte del Tribunale delle strade sulle Comunità per la costruzione della nuova via Appia e delle due strade di Viterbo e Salaria. In seguito alla morte del Galluzzi, con biglietto del presidente delle Strade del 31 gennaio 1792 fu nominato esattore Gioacchino Prunetti.
12) Così per esempio, la via Lauretana (cfr. l' editto 6 settembre 1788 del cardinal Carandini in A. S. R., Bandi, B. G., b. 347), la nuova Via Salaria (circolare 17 settembre 1791 del Buon Governo, in A. S. R., Bandi, B. G., b. 348), la via Appia (circolare 21 maggio 1791 del Buon Governo, ibidem).
13) A. S. R., Bandi, Collezione cronologica, b. 143.
14) A. S. R., A. B. G., serie X, b. 8.
15) Ordine circolare 19 settembre 1801 della Congregazione del Buon Governo (A. S. R.Bandi, B. G., b. 348).
16) Cfr. ad es. il chirografo diretto da Clemente XI a mons. Gio. Battista Altieri, presidente delle Strade, il 14 dicembre 1717 e riportato dal De Vecchis (De Bono Regimine, vol. I, pp. 337 sgg.). Le strade consolari dello Stato, fuori del distretto di Roma, si guastavano - dichiarava Clemente XI - perchè i proprietari dei terreni adiacenti non pulivano i fossi: perciò i papi (e specialmente Innocenzo XII nel 1692), avevano dato facoltà ai presidenti delle Strade di obbligarveli, ma gli ecclesiastici rifiutavano di obbedire ad essi. Deputata una Congregazione particolare composta dei cardinali Tanara, Imperiali, prefetto del Buon Governo, e Paulucci, segretario di Stato, e dei monsignori Altieri, presidente delle Strade, Ricci, segretario della Congregazione delle Immunità, Palaggi, segretario della Congregazione del Buon Governo, e Marefoschi, uditore del papa, questa il 2 dicembre 1717 stabilì che il papa dovesse estendere ad triennium, anche fuori del distretto, le stesse facoltà che il presidente delle Strade aveva per le strade consolari del distretto sugli ecclesiastici: ciò che Clemente XI fece col chirografo del 14 dicembre 1717 e poi di nuovo il 4 dicembre 1720, Benedetto XIII il 16 dicembre 1724 ed il 22 dicembre 1727, Clemente XII il 23 dicembre 1730, ecc.
17) Per il pagamento dei mandati spediti dalla Congregazione ai deputati sopraintendenti delle Strade ed agli appaltatori dei lavori, il Buon Governo fissò 17 casse o località di riscossione, oltre Roma: Ancona, Macerata, Fermo ed Ascoli per la Marca; Spoleto e Perugia per l' Umbria; Camerino per lo Stato omonimo; Viterbo per il Patrimonio; Rieti, Aspra e Castelnuovo per la Sabina; Tivoli, Subiaco, Albano, Velletri, Anagni e Frosinone per il Lazio, Marittima e Campagna (Circolare 5 settembre 1801, in A. S. R., Bandi, B. G., b. 347).
18) A. S. R., A. B. G., serie X, b. 15.
19) A. S. R., A. B. G., serie I, b. 66. Gli appalti, per lo più novennali, riguardavano le seguenti strade: Cassia, Flaminia, del Furlo, Salaria, Casilina, Appia, Cortonese, Reatina, Aurelia, Tuderte, Tiburtina. L' importo complessivo era di 598.145 scudi, con una rata annua di 92.723 scudi.
20) A. S. R., Bandi, Collezione cronologica, b. 169.
21) Conservato nell' Archivio di Roma. Cfr.: Armando Lodolini, L' Archivio di Stato in Roma.
22) A. S. R., A. B. G., serie I, b. 9 bis.
23) Regolamento pei lavori pubblici di acque e strade nello Stato pontificio 8 giugno 1833, n. 3063, del segretario per gli Affari di Stato interni, in, A. S. R., Bandi, Collezione cronologica, b. 206.
- storia della custodia:
- La serie X dell'archivio del Buon Governo si compone di 326 buste, filze, registri e volumi, numerati da 1 a 238, da 244 a 288 e da 299 a 326, più 15 "bis" (1 bis, 4 bis, 5 bis, 8 bis, 13 bis, 15 bis, 21 bis, 40 bis, 186 bis, 196 bis, 199 bis, 200 bis, 224 bis, 232 bis, 261 bis). Essi sono descritti nel seguente ordine nell'inventario: 4-4 bis, 40-46, 1-3, 244-245, 285, 299-317, 247-248, 5-5 bis, 251, 246, 6-8 bis, 11, 10, 252, 17-20, 23, 22, 24-36, 21, 253-254, 21 bis, 37, 255-256,12,15-16, 51-70, 249, 71-72, 250, 73-112, 259, 257-258, 13 bis, 13, 288, 38-39, 14, 260-266, 268-284, 113 (in parte), 115 (in parte), 120 (in parte), 121 (in parte), 113 (in parte), 114, 124, 117, 116, 115 (in parte), 118-119, 120 (in parte), 122, 121 (in parte), 123, 125-148, 165-167, 169, 168, 170-174, 184, 176 (in parte), 177, 176 (in parte), 178-183, 189, 185, 196 bis, 186-188, 190, 193, 191-192, 194-195, 286, 196, 197, 287, 198-205, 206 (in parte), 207, 208 (in parte), 206 (in parte), 208 (in parte), 209-217, 149-164, 267, 220, 222, 221, 223-238, 318-326, 9, 47-49, 218-219, 50.
Si avverte inoltre che l'ordinamento delle buste 1-8 bis ed 11-17 è stato completamente cambiato: non si è ritenuto necessario provvedere ai riferimenti col precedente ordinamento - che sarebbero stati in gran numero -, data la modesta entità quantitativa del materiale (16 buste), nel quale sarà facile trovare i documenti cercati, anche se citati con la precedente segnatura archivistica. Sono stati invece indicati, come per le altre serie, gli spostamenti effettuati al di fuori del suddetto piccolo gruppo di buste.
Oltre alla serie I (nella quale molto materiale relativo alle strade ed acque è nelle bb. 9, 66, 86, ecc.), si veda la serie III, sia per gli anni 1798-1799 che per gli anni 1809-1814, e levoci "Tesorieri provinciali", "Depositario generale", ecc., della serie XII, nonchè le piante e mappe della serie XIV.