- consistenza:
- 28967 registri, volumi e buste
- descrizione:
- Il Collegio dei Trenta Notai Capitolini fu istituito da Sisto V con la costituzione del 29 dicembre 1586, "Ut litium diuturnitati", al fine di riordinare ed organizzare il numero e l' attività dei notai che prestavano servizio presso le curie dei tribunali di Campidoglio: in essa si fissa a trenta il numero degli uffici dei notai capitolini che, oltre alla stesura di atti privati, erano destinati al servizio di verbalizzazione degli atti dei tribunali del Primo e del Secondo Collaterale di Campidoglio, nella misura di 15 uffici per ciascun tribunale. Nella costituzione pontificia si dichiarano gli uffici vacabili al prezzo di 500 scudi, si organizzano le cariche e la vita interna del Collegio, del quale si stabiliscono i compiti e le facoltà; per quel che riguarda la tenuta degli atti notarili in particolare, si prescrive che alla morte del notaio responsabile di un ufficio si rediga, da parte di alcuni membri del Collegio, l' inventario delle scritture esistenti nell' ufficio per consegnarlo al successore. Si permette inoltre ai notai dei 30 uffici capitolini di ricoprire anche l' incarico di notaio dei consoli delle Arti .
I notai denominati "capitolini" esercitavano la loro professione ab antiquo presso le curie delle diverse magistrature e tribunali di Campidoglio e avevano costituito fin dal secolo XV una corporazione con propri statuti e regole precise, anche per quanto concerneva la conservazione degli atti rogati per i privati, fonte continua di introiti .
Un importante precedente dell' istituzione del Collegio dei Trenta Notai Capitolini da parte del pontefice Sisto V, è rappresentato da un provvedimento emanato dai Conservatori, in accordo con il pontefice Pio IV, che risale al 23 dicembre 1562: con esso viene istituito un "Archivio pubblico di Campidoglio", con sede presso il palazzo dei Conservatori, nel quale si obbligano gli eredi a versare gli atti dei notai romani "o forestieri" morti o cessati dall' attività, onde evitare la dispersione delle loro scritture .
Il provvedimento, nel quale si stabiliscono le regole per il funzionamento dell' archivio notarile e per il riconoscimento dell' autenticità delle scritture ivi versate , risulta particolarmente interessante per comprendere l' organizzazione dell' archivio destinato, fin dalla metà del secolo XVI, a conservare gli atti notarili; esso permette inoltre di fornire una prima fondamentale spiegazione alla presenza, nell' archivio degli uffici dei Trenta Notai Capitolini, di protocolli che risalgono all' inizio del secolo XVI, se non addirittura alla fine del XV . Confluirono certamente in tale archivio le scritture dei notai che avevano esercitato la loro professione presso le curie dei tribunali capitolini, molti decenni prima del provvedimento di Sisto V: con l' istituzione del Collegio dei Trenta Notai Capitolini, ciascun notaio responsabile di un ufficio curò certamente la tenuta e la conservazione degli atti di chi lo aveva preceduto, provvedendo, in maniera non sempre ordinata, alla rilegatura dei quinterni e dei protocolli reperiti nello "studio" dall' inizio del secolo XVI ed appartenuti a più di un notaio. Risulta evidente peraltro il riflesso immediato che ebbe sulla tenuta delle scritture notarili, la bolla di istituzione dei 30 uffici capitolini: si può facilmente osservare che a partire dal 1586 gli atti sono rilegati in protocolli organizzati nella serie degli Istromenti e dei Testamenti, collocati in preciso ordine cronologico ed intitolati al notaio incaricato dell' ufficio.
- storia della custodia:
- All'archivio dei 30 uffici dei Notai Capitolini, conservato presso l'Archivio di Stato di Roma, furono aggiunti gli atti dei seguenti uffici notarili: ufficio del "Notaro maggiore della Camera capitolina" e della "curia di Ripagrande", ufficio notarile della "curia di Borgo", della "curia del Governo", oltre ai 4 uffici notarili della "curia del Vicario generale", del "Consolato dei Fiorentini", della "Fabbrica di S. Pietro".
Tali uffici, 9 in totale, pur non facendo parte dell'archivio dei Trenta Notai Capitolini, furono accorpati al suddetto archivio che passò da 30 a 39 uffici. Gli uffici dei Trenta Notai erano originariamente numerati dal n. 1 al n. 30, mentre gli altri non recavano alcun numero, ma solo la denominazione della magistratura d'appartenenza; presso l'Archivio di Stato di Roma essi ricevettero una nuova numerazione da 1 a 39, con la quale sono attualmente conservati, che stravolse quella originaria dei trenta uffici (ora numerati 1-29 più il numero 37) e contrassegnò gli uffici, conosciuti con la denominazione delle istituzioni sopra citate, con numeri che vanno attualmente dal 30 al 39 (escluso il 37).
- criteri di ordinamento:
- Alcuni degli uffici notarili qui raccolti sono schedati analiticamente e sono pertanto oggetto di inventari specifici.
- informazioni redazionali:
- Contiene descrizioni inventariali
- soggetto produttore:
-
Trenta notai capitolini
- strumento di sala n°:
-
1
1 bis
14/I (b,c)
14/II (d, e, f)
14/III (g, h)
- bibliografia:
-
Elenco di notari che rogarono atti in Roma del secolo XIV all'anno 1886
- allegati:
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30 Notai Capitolini - Ufficio 1 - Inventario
30 Notai Capitolini - Ufficio 2 - Inventario
30 Notai Capitolini - Ufficio 3 - Inventario
30 Notai Capitolini - Ufficio 4 - Inventario
30 Notai Capitolini - Ufficio 5 - Inventario
30 Notai Capitolini - Ufficio 6 - Inventario
30 Notai Capitolini - Ufficio 9 - Inventario
30 Notai Capitolini - Ufficio 10 - Inventario
30 Notai Capitolini - Ufficio 15 - Inventario